Signor Presidente, senatrici, senatori, da sempre sono schierata a favore del riconoscimento dei diritti delle coppie omoaffettive e sarei stata pronta a fare scelte anche più coraggiose nella direzione del matrimonio egualitario.
Non affronto il tema dell’articolo 5 sull’adozione speciale, chiamiamola con il suo nome, perché mi riconosco completamente nel pensiero espresso ieri dalla senatrice Filippin e da numerosi altri colleghi per il mantenimento del testo in questa formulazione.
Voglio invece affrontare questioni forse emotivamente meno dirompenti ma che danno sostanza e corpo al disegno di legge, ossia la sua copertura finanziaria e la regolamentazione dei rapporti patrimoniali fra i coniugi. Alcuni colleghi infatti hanno espresso nei loro interventi perplessità sulla copertura finanziaria del disegno di legge. Ebbene voglio rassicurare tutti che la Commissione bilancio si era già espressa a luglio in merito alla copertura di tutti gli articoli e abbiamo lavorato approfonditamente in questa direzione.
In particolare, la relazione tecnica, cui rimando perché non ho il tempo di approfondire, ha chiaramente quantificato l’onere e la copertura per le tre questioni fondamentali che incidono sui rapporti patrimoniali che discendono dall’applicazione dell’articolo 3.
In primo luogo, a proposito della detrazione per coniuge a carico del contribuente, cito dalla relazione per dare l’idea dell’approfondimento della questione: «dall’analisi dei dati delle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche risulta una detrazione media per coniuge a carico di circa 690 euro e di una percentuale di coppie che fruirebbero di tale detrazione pari al 35 per cento, con un’ipotesi che aderisca a tali unioni il 25 per cento delle potenziali coppie. L’onere, in questo caso è stimato a 3,2 milioni di euro.
Non posso approfondire tutti gli altri punti per mancanza di tempo, ma ricordo: per la corresponsione dell’assegno al nucleo familiare “il calcolo prudenziale porta a circa 0,4 milioni di euro nel 2016; per le pensioni indirette e di reversibilità al compagno superstite, di cui si è molto parlato: “con un calcolo molto analitico si arriva a individuare una spesa di 0,1 milioni di euro per il 2016 che aumenta progressivamente fino a 6,1 nel 2025”.
Vedete colleghi, le cifre non giustificano minimamente le grida d’allarme dei detrattori del disegno di legge, secondo i quali allargare i diritti alle coppie omosessuali avrebbe sconvolto la finanza pubblica. La clausola di salvaguardia sui fondi sociali riguarda una cifra piccolissima. Non si parla dei 16,8 miliardi della clausola di salvaguardia sull’IVA e le accise
Voglio qui ribadire, ad ogni modo, che se anche l’onere fosse stato di gran lunga maggiore (è così non è) si sarebbero dovute comunque trovare le coperture, perché è un dovere il riconoscimento del diritto delle coppie ad essere trattate nello stesso modo senza discriminazioni.
Ma io voglio terminare su un aspetto importante. Un uomo o una donna, che ha voluto bene al proprio compagno o compagna, che ha costruito una casa, allevato figli, condiviso libri e ricordi e che si trova a dover affrontare la grave sofferenza della perdita del compagno o compagna di una vita, rischia di trovarsi anche in difficoltà economiche, perdendo il diritto a stare nella sua casa e al reddito familiare.
E penso sempre, e soprattutto, alle coppie meno abbienti. Perché a queste ci rivolgiamo con questo provvedimento. Infatti, quelli che hanno bisogno della reversibilità della pensione di 1000 euro al mese, non sono i gay dell’upper class richiamati dal senatore Sacconi. Noi non stiamo lavorando per loro, ma per quelli che non hanno la possibilità di accedere ai provvedimenti che già adesso ci sono per tutelarsi attraverso atti notarli generalmente molto costosi.
Quindi, quelli che compaiono sui giornali perché cantanti o attori famosi riescono a sistemare le loro questioni patrimoniali. Quelli che non sono tutelati in questo momento, invece, sono proprio i più disagiati.
Siccome si parla di esigenze, e non semplicemente di capricci, soprattutto per le coppie meno abbienti, questa legge regolamenta il vivere quotidiano, gli aspetti della vita di tutti i giorni, sia quelli belli, come crearsi la casa e una famiglia, ma anche e soprattutto il momento difficoltoso in cui si affronta il momento difficoltoso della morte del proprio partner. Quindi, la reversibilità della pensione è un diritto che noi dobbiamo assolutamente risolvere e tutelare. (Applausi dalle senatrici Mangili e Mattesini).