Tra coloro che seguono con particolare trepidazione la missione di pace del Cardinal Zuppi a Mosca c`è il senatore Graziano Delrio, che è stato Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture nel governo Renzi dal 2015 e poi riconfermato nell`esecutivo di Gentiloni.
Delrio, i cattolici del Pd seguono con speranza la missione del Cardinal Zuppi in Russia?
« La seguiamo con grande speranza e grande sostegno. La missione aprirà spiragli di dialogo, è una semina importante. I tentativi di pace, tutti, e soprattutto quello del Vaticano, sono tutto ciò che abbiamo per mettere fine a questa guerra europea. Tuttavia, dobbiamo ritrovare il ruolo della politica ».
Da dove partirebbe?
« Manca un negoziatore europeo. L`Europa deve tornare in pista con la forza di un negoziatore unico per la pace. Questa guerra rischia di diventare una guerra cronica a bassa intensità, nel cuore dell`Europa: ci sono duemila chilometri di trincee, adesso. Quanto vogliamo portarla avanti? Ci vuole una iniziativa diplomatica tesa al ripristino della legalità internazionale, che preveda cioè il ritiro delle truppe russe. L`Europa deve tornare a fare l`Europa la guerra è la morte della politica e se non si torna alla politica l`Europa non sopravvive ».
Il sostegno all’Ucraina va dato anche con le armi?
« Il Pd su questo ha una posizione chiara: sì, va dato con tutti i mezzi. Quindi anche con le armi. Dopodiché io credo che l`Europa non possa non parlare con la voce della diplomazia. Diplomazia e dialogo sono fondamentali per ricostruire la pace ».
La premier Meloni ha trasformato il Parlamento in una piazza per i suoi proclami. Cosa ha pensato?
« Che ha rievocato il peggior populismo. Con una foga retorica e una postura scomposta è riuscita a dire che quelli che c`erano prima volevano cancellare i confini della nazione, far arrivare gente da tutto il mondo…bugie! Sta cercando in modo furbo – ma non serio – di far dimenticare le difficoltà vere che ha in casa. Il tema dell`Europa che ha chiesto nelle raccomandazioni all`Italia a che punto siamo con il Pnrr. Voleva far dimenticare che la maggioranza scappa dalla ratifica del Mes, e siamo già a luglio. Essendo rimasti l`unico Paese europeo a non averlo ratificato. Voleva far dimenticare che la maggioranza è andata sotto in Senato sul Decreto Lavoro. Una serie di cose che oggettivamente indicano una incapacità di governo ».
Le preoccupazioni per il PNRR sono fondate. Si rischia di non prendere l`ultima tranche?
Il ritorno delle provincie, con l`elezione diretta del Presidente della provincia, può servire per il Pnrr?
« Quello che interessa ai cittadini sono i servizi che vengono erogate. Le provincie non sono state cancellate, sono state date in mano ai Comuni, che è una cosa diversa. E si sono date competenze ai Comuni per farle funzionare. Secondo lei ci sono cittadini che sentono l`esigenza insopprimibile di andare a votare per l`elezione diretta del Presidente della Provincia?
Secondo me no. Le persone vogliono scuole e strade. Ripristinando personale e soldi le Provincie funzioneranno, eccome. Invece Giorgia Meloni vuole fare un`operazione di ceto politico che davvero non interessa nessuno.
Lei è stato Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Un comparto su cui punta il PNRR ma che sconta molti ritardi, se andiamo a vedere i numeri…
« Sì, il PNRR è stato pensato in buona parte per la dotazione infrastrutturale del Paese. I ritardi significano perdita di competitività del Paese e aumento del divario Nord-Sud, che è il più grande problema strutturale del Paese. Sono molto preoccupato per questo. I grandi progetti che sono stati avviati nei governi precedenti, come l`alta velocità Napoli-Bari e l`alta velocità siciliana, iniziati proprio dai nostri governi, ci ricordano che il PNRR è importante soprattutto per il Mezzogiorno ».
C`è un`opera in particolare di cui si occupa Matteo Salvini: il Ponte sullo Stretto. Lei cosa ne pensa?
« Che non si stanno occupando di un`opera, ma di resuscitare una società che c`era da tempo e che aveva prodotto un progetto faraonico ed oneroso per lo stato. Stanno solo resuscitando una società e degli incarichi di governo. Il modo serio per affrontare il tema del Ponte era quello di proseguire nel lavoro impostato, cioè proseguire nella comparazione tra le varie ipotesi progettuali, non di abbracciare quella più vecchia. E più a rischio ».
Perché a rischio?
Può anche darsi che risulti quella giusta, ma se non si fanno le comparazioni progettuali e se ne abbraccia aprioristicamente una, quella della ditta che la aveva progettata, non si rende un grande servizio al Paese ».
Il Pd. Come le sembra questo avvio di segreteria Schlein?
« Sta cercando di avviare entusiasmo e consensi. Mettendo il tema identitario, su cui ha vinto il congresso, avanti. Nel frattempo cerca di tenere insieme tutti, con un atteggiamento che per ora non è arrogante. Il Pd come diceva Leopoldo Elia deve assolvere alla sua missione, che è quella di difendere insieme Costituzione e istituzioni, e per fare questo il partito
deve essere grande. Deve tenere dentro di sé tante sensibilità ».
Quella cattolica è sottorappresentata?
« Diciamo che la parte cattolica, come la parte socialdemocratica e la parte liberale, devono in primo luogo rinnovare le loro elaborazioni, ma hanno anche bisogno di sentirsi a casa loro pienamente. Come è sempre stato. Non vanno fatte sentire estranee né su temi politici, né su temi etici ».
Ne dico uno: la gestazione per altri. Lì non è tutto risolto.
« La gestazione per altri è un argomento serio. La segretaria Schlein ha detto fortunatamente che non ha intenzione di mettere mano alla legge che giustamente la vieta. Da questo punto di vista ci ha rassicurato ».
I riformisti che ruolo hanno nel Pd e nella politica?
« I riformisti sono tutti coloro che vogliono cambiare il Paese in maniera seria e sanno che questo implica passione civile, ma anche competenza. La differenza tra populisti e riformisti è che i primi annunciano sfracelli e combinano guai, i secondi tengono i toni bassi ma non significa che risparmiano energie per cambiare il Paese. L`assegno unico per i figli, che combatte la più grave malattia di questo trentennio, la denatalità, è stato fatto dai riformisti. Gli impegni seri cambiano la vita delle persone ».
I populisti del M5S però sono considerati alleati affidabili da Elly Schlein.
« Ogni volta che ci sono tratti di populismo, noi siamo distanti. Devo dire che grazie all`esperienza di governo comune che è stata fatta con il Movimento 5 Stelle, anche loro hanno iniziato a cambiare. Se pensiamo al 5 Stelle del 2018, mi viene ancora la pelle d`oca ».


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