“Sospendere l’iter relativo alla costruzione del Ponte sullo Stretto nell’attesa degli studi e degli approfondimenti, da parte dell’ INGV, di natura geologica, geomorfologica, geofisica, sismologica e paleosismologica, oltre alla caratterizzazione delle faglie, con particolare riferimento alle faglie capaci e ritenibili ancora attive”. Lo chiede il capogruppo del Pd in Commissione Ambiente e Lavori Pubblici del Senato, Nicola Irto al Presidente del Consiglio e ai Ministri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, con una interrogazione urgente, sottoscritta dai colleghi Lorenzo Basso e Michele Fina.
“Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina – fa presente Irto – per la sua complessità ingegneristica e l’elevato impatto ambientale, richiede approfondite analisi tecniche, tra cui una rigorosa valutazione del rischio sismico, considerata la posizione dell’opera in un’area caratterizzata da elevata sismicità”.
“Considerato che l’INGV è l’ente pubblico di riferimento in Italia per lo studio dei fenomeni geofisici, vulcanologici e sismici, e dispone delle competenze tecnico-scientifiche necessarie per analisi di tale rilevanza – continua Irto – il coinvolgimento formale e istituzionale dell’INGV nella redazione di una relazione sismica garantirebbe rigore scientifico, imparzialità e trasparenza, evitando eventuali fraintendimenti o utilizzi impropri di lavori non ufficiali. Va tenuto conto, inoltre, che, nei mesi scorsi, sono stati sollevati numerosi aspetti critici sulla realizzazione dell’opera del Ponte, da parte del Comitato Tecnico Scientifico, istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, quale organismo indipendente chiamato a valutare il progetto del Ponte sullo Stretto”. “Alla luce di tali criticità, chiediamo al Governo di attivarsi affinché sia conferito un mandato ufficiale all’INGV per svolgere un’approfondita indagine relativa al rischio sismico, in merito alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, nel rispetto delle procedure accurate previste dall’istituto per tale importante attività, del rigore scientifico, dell’imparzialità e della trasparenza che caratterizzano i lavori dell’INGV”, conclude Irto.