“Le ipotesi realizzabili per una buona legge elettorale, a mio avviso, sono due: una versione aggiornata del Mattarellum, eliminando il cosiddetto ‘scorporo’ e ampliando la quota di seggi assegnati con il proporzionale. Il 50% con collegi uninominali e l’altro 50% col proporzionale. Oppure possiamo adottare per entrambe le Camere la legge che avevamo proposto per l’elezione del nuovo Senato, qualora fosse stata approvata la riforma costituzionale, e che corrisponde anche alle indicazioni della commissione nominata dal PD: sbarramento al 4-5%, distribuzione dei seggi su base proporzionale, scelta dei candidati attraverso collegi uninominali, premio di governabilità alla lista o coalizione che sia prima per numero di seggi conquistati”.

Così il senatore del Pd Vannino Chiti nel suo blog.

“L’Italia – aggiunge Chiti – ha bisogno di una buona legge elettorale che assicuri un equilibrio tra rappresentanza e governabilità. Non possono più esserci nominati né curvature iper-maggioritarie. L’iniziativa spetta al Pd, prima forza del Parlamento e guida del governo. Dobbiamo provarci con convinzione. Andare a votare con una cattiva legge, estendendo, come qualcuno sostiene, anche al Senato la legge residuata per la Camera dalla sentenza della Consulta, sarebbe irresponsabile. Per me irricevibile”.


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