“Al di là del merito della legge elettorale, su cui ho già espresso la mia contrarietà per una resa al ripristino del proporzionale senza condurre una battaglia politica vera, trovo inammissibile che in spregio alla Costituzione e al ruolo del Presidente della Repubblica si sia fatto anche della data delle elezioni l’oggetto di un’intesa tra partiti”.
Lo afferma in una nota il senatore del Pd Vannino Chiti.
“Per non dire – aggiunge il presidente della commissione Politiche dell’Unione Europea – dell’allegra irresponsabilità con cui si fa rischiare all’Italia, con il 132% di debito pubblico sul Pil, l’esercizio provvisorio di bilancio: una linea che può convenire solo a chi guarda ai propri interessi di parte ma non a quelli del Paese. Non mi stupisco certamente di Berlusconi e di Forza Italia e neanche del Movimento 5 Stelle di cui ho presenti doppiezze e propaganda retorica, naturalmente in nome dei cittadini. Personalmente sono avvilito per il mio partito, il Pd. Mi sembra che la legge elettorale, per le scelte di merito e quelle di metodo, abbia fatto smarrire un aspetto fondamentale su cui il Pd è nato: essere cioè una forza di centrosinistra. Se le leggi elettorali divaricano le posizioni politiche e le culture, premiando le diversità, è purtroppo assai reale il rischio che il centro e ciò che resta della sinistra perdano il cemento che li salda”.


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