Non credo che quanto
successo in Parlamento
rappresenti una svolta
storica né che si possa parla-
re di cambi di maggioranza.
Semplicemente, ci siamo trovati
davanti a un bivio: una
nuova legge elettorale o il pantano.
L`Italicum, che io non
considero una legge perfetta,
rappresenta un grandissimo

passo in avanti rispetto alla
prospettiva di tornare alle urne
con il Consultellum. In
quanto al mio emendamento,
mi fanno sorridere le accuse di
attentato alla democrazia. Perché
è stato votato solo dopo

quello firmato dal collega Go tor.
E perché, se è vero che ha
provocato la cancellazione di
35mila proposte di modifica, è
innegabile che gran parte di
quegli emendamenti proponevano
solo di cambiare una virgola
o un aggettivo. (…)
Erano, insomma, di chiara natura
ostruzionistica. Se il mio intervento è
servito a superare l`ostruzionismo,
ben vengano anche le accuse di anti-democraticità.
In quanto alle proteste della minoranza
Pd, vorrei ricordare che in passato, quando
si è parlato di modificare la legge elettorale,
è stato lo stesso Bersani ad aprire il
dialogo con Denis Verdini. Le accuse che ci
vengono rivolte ora sono macchiate da
una grande dose di strumentalità. Le riforme
si fanno insieme a tutti quelli che ci
stanno, e se il M5S è fuori dalla partita è

solo perché non ha accettato il nostro invito.

Non so se il voto sull`Italicum si intreccerà
con quello per il Quirinale, non ho la
sfera di cristallo. Quello che posso dire è
solo che Renzi, su questo aspetto, non è
mai stato ambiguo, sostenendo dall`inizio
che scelte così importanti per la vita istituzionale
del Paese vanno prese con la più
ampia maggioranza possibile.

Un`ultima cosa sulla minoranza. Penso
a Civati, che ogni giorno lancia accuse pesantissime
nei confronti del segretario e
del partito nel quale egli stesso milita, accuse che probabilmente non ha mai rivolto
neanche a Berlusconi. Se davvero pensa
che il Pd è di destra, cosa aspetta ad andar
via? Io, nei suoi panni, lo avrei già fatto. E
poi vorrei ricordare a Renzi quanto gli
scrissi un anno fa: c`è bisogno di stabilire
regole certe per decidere come si sta nel partito.
Il voto sull`Italicum non può considersi
un voto di coscienza. Se io decidessi di
non votare la legge elettorale, ne trarrei le
conseguenze politiche. Difficile stare in un
partito se scegli di non votare una legge
così importante.


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