“A ormai 6 anni dalla pronuncia della

Corte costituzionale, che anche nel 2021 era tornata a
sollecitare il legislatore in merito, è iniziato oggi in
Parlamento l’iter per il riconoscimento del diritto al cognome
materno. Si tratta di un primo passo fondamentale”. Così in una
nota la senatrice Pd Valeria Fedeli, coordinatrice
dell’intergruppo in Senato sul cognome materno. “La Commissione
giustizia del Senato – prosegue Fedeli – ha infatti avviato la
discussione sui disegni di legge depositati in materia, tra cui
quello presentato dal Partito Democratico a prima firma
Malpezzi”.
“Una battaglia civile e politica – spiega – portata avanti
dentro e fuori le sedi istituzionali, trasversale agli
schieramenti, tanto che in Senato si è da tempo costituito un
intergruppo di senatrici di tutte le forze politiche, che fa ben
sperare nella possibilità di arrivare al più presto a un testo
unificato da approvare prima possibile e comunque entro questa
legislatura. Questa scelta di civiltà, che riguarda sia il
diritto dei minori all’identità, che è trasmessa anche dal
cognome materno, che il principio dell’uguaglianza giuridica e
morale tra uomo e donna e quindi tra coniugi e genitori,
richiede infatti, per diventare concreta, una modifica
legislativa per permettere di attribuire a figlie e figli sin
dalla nascita anche il cognome della madre e quindi la
possibilità per le figlie e per i figli di essere identificati
sin dalla nascita anche con il cognome della madre. Finalmente
l’Italia ha l’opportunità di colmare questo vuoto legislativo,
rispondere alle sollecitazioni di diverse convenzioni
internazionali e di mettersi al passo con molti paesi europei.
Un’opportunità da trasformare al più presto in più diritti e
uguaglianza sostanziale in attuazione della sentenza della Corte
e della nostra Costituzione”.


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