Sì a statistiche disaggregate
Valutare l’impatto delle politiche pubbliche secondo le differenze di genere: e’ il ddl presentato oggi in Senato da Valeria Fedeli e Rita Ghedini (Pd) ma al quale hanno aderito le senatrici di tutti i gruppi e che punta a superare d’un balzo i ritardi accumulati dall’Italia in questo settore, dopo l’impegno assunto a Pechino nel 1995 nella Conferenza dell’Onu sulla condizione femminile e dopo successive indicazioni e direttive dell’Unione Europea. ‘A nessuno dei decisori pubblici – ha detto la vice presidente del Senato Valeria Fedeli – viene in mente di definire qual e’ l’impatto rispettivamente sulle donne e sugli uomini delle politiche adottate’ o che si vogliono adottare, secondo il modello definito del
‘Mainstreaming’ a livello europeo fin dal 2006.
‘Da un lato – prosegue – si tratta di colmare questo vuoto, dall’altro di avere a disposizione
uno strumento statistico in grado di misurare la situazione ex ante e individuare quella ex post’ della decisione del Parlamento e di altre assemblee. ‘L’obiettivo del mainstreaming – ricorda – e’ quello di evidenziare che ogni scelta riguarda donne e uomini’.
Per Rita Ghedini, poi, ‘e’ un modo per ‘costringere’ tutte le istituzioni pubbliche a rispondere delle scelte politiche’ e a tal fine si prevede l’istituzione presso le Pari opportunità di un Osservatorio sull’impatto di genere della regolamentazione pubblica,
la produzione di statistiche nazionali ufficiali e specializzate, la modifica del Codice delle Pari opportunità e della Legge di riforma della contabilità pubblica in modo che nella Legge di economia e finanza (Def) sia allegato un documento sullo stato di attuazione e
degli e degli effetti derivanti dai provvedimenti di agevolazione e di sostegno alle attività economiche e produttive, con dati disaggregati per uomini e donne e per età’.

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