“A me stupisce ogni volta dover dire è maturo il tempo per una donna al Colle perché in realtà è maturo da tempo il tempo nel quale bisogna sapere scegliere anche donne presidenti della Repubblica o del Consiglio” lo ha detto Valeria Fedeli intervenendo a Radio Femminile Plurale, la radio on line della Conferenza delle donne democratiche della Toscana. “Le norme antidiscriminatorie per le elezioni del Parlamento nazionale, europeo. dei consigli regionali e comunali sono un punto oggettivo di avanzamento ma c’è ancora molto da fare. Nel dibattito attuale al tema dell’elezione del prossimo capo dello Stato o del governo, quali sono i criteri in base ai quali si avanzano nomi maschili? Si parla di curriculum di ministri, ex presidenti del Consiglio, ex presidenti di Camera e Senato. Bene, se queste sono le caratteristiche, valgano anche per le donne che hanno ricoperto gli stessi incarichi. E’ una scelta politica quella di non voler vedere, nel 2022, due uomini ai vertici delle istituzioni. Questa è la battaglia che va ingaggiata perché è solo nella condivisione che possiamo augurarci che questo Paese riesca a superare il più profondo e trasversale dei gap che gli impediscono di crescere., ossia quello di genere. Sbagliando si pensa spesso che questa discriminazione riguardi solo le donne, non è così: riguarda l’insieme del Paese, la nostra democrazia, l’interesse economico. C’è un intreccio stretto tra le disuguaglianze nel mondo del lavoro, nella società in generale, che dall’assunzione dell’ Agenda 2030 al Pnrr abbiamo assunto l’obiettivo di superare,  e il ritardo nell’accesso a responsabilità pubbliche condivise tra donne e uomini che portano alla scelta delle politiche pubbliche per il Paese. Se non ci sono donne e uomini a decidere non si riesce a rispondere alle diverse esigenze e bisogni. E’ una forza del Paese avere donne con prime responsabilità nei punti più alti della rappresentanza politica. Quello che non può succedere dal mio punto di vista, come da quello di molte donne e uomini democratici, è scegliere due uomini per presidenza Repubblica e presidenza Consiglio. No al monopolio maschile delle prime responsabilità”.

 


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