‘E’ la prima volta che una Camera abolisce se stessa. L’immunità? Parità con i deputati’
«Il nuovo Senato delle Autonomie non è un senaticchio, ma un organo innovativo e di grande rilievo nell`ordinamento costituzionale». Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama e relatrice con Roberto Calderoli del Ddl costituzionale che sarà approvato oggi, approfitta di una breve pausa dalle votazioni a raffica per tracciare un bilancio di queste lunghe settimane di lavori in Senato sulle riforme. Superamento del bicameralismo, ma anche riforma del Titolo V con il ritorno allo Stato di molte importanti funzioni. E rivendica l`apporto del Senato rispetto al testo presentato a marzo dal governo: «E innegabile, nonostante le numerose critiche sul dominio del governo, che il testo che uscirà dall`Aula è un testo profondamente modificato e più ricco. È una riforma che porta il segno della discussione parlamentare».
Si aspettava che saremmo arrivati fin qui? Sembrava un`impresa impossibile, come dice il premier…
Direi che abbiamo lavorato, per arrivare fin qui. E vorrei sottolineare che credo che sia la prima volta nella storia costituzionale mondiale che una Camera abolisce se stessa. Ne esce comunque un Senato forte. Noi non è che abbiamo ritagliato con le forbici dal Senato come è adesso un Senato più ridimensionato. Noi abbiamo creato un nuovo organo che ha delle competenze parti- colarmente innovative ad esempio in materia di legislazione comunitaria o in materia di controllo sull`agire del governo, delle pubbliche amministrazioni e sull`applicazione delle leggi. E sarà un controllo libero proprio perché non agirà sulla base di un vincolo di fiducia.
Uno dei punti critici del testo approvato in Commissione riguardava i poteri del nuovo Senato sul bilancio. Che cosa resta dopo l`esame dell`Aula?
È stata ribadita la politicità delle politiche di bilancio. Il Ddl del governo già precisava che rispetto alle leggi di stabilità e di bilancio il Senato avesse un potere di richiamo rafforzato con riguardo alle materie di interferenza con le Regioni, perché sappiamo che tanto della finanza pubblica è fmanza locale. Noi lo abbiamo ulteriormente precisato: il Senato, soltanto se lo delibera a maggioranza assoluta, deve esercitare il suo potere in 15 giorni e non in 30 e soltanto sulle materie che riguardano appunto le Autonomie.
L`Aula, rispetto alla Commissione, ha riportato in capo allo Stato le competenze esclusive su ambiente e beni culturali.
Credo che il ritorno sotto l`egida statale di politiche centrali come quelle ambientali e dei beni culturali sia importante. Si tratta di settori strategici per il nostro Paese sia in termini di controllo che in termini di crescita e sviluppo: giusto che ci sia uno standard comune.
Platea per eleggere il capo dello Stato: si deve cambiare alla Camera?
 
Noí abbiamo già apportato una modifica con l`innalzamento delle maggioranze: per le prime quattro votazioni i due terzi, per le ulteriori quattro i quattro quinti e solo dalla nona votazione in poi la maggioranza assoluta. È ovvio che questo già serve in qualche modo a riequilibrare il peso del Senato a quello preponderante della Camera. Per il resto non abbiamo registato maggioranze sull`ipotesi di allargamento della platea a un numero di delegati regionali maggiore di quanto oggi previsto. Abbiamo preso in considerazione anche l`ipotesi di ridurre il numero dei deputati, però la questione è seria: in un Paese di 6o milioni di abitanti in cui conservi solo una Camera rappresentativa, abolisci una parte della rappresentanza diretta? Quanto all`ipotesi di allargare la platea ai 73 deputati europei, io non sono d`accordo: i parlamentari europei rappresentano i cittadini dell`Unione, e le competenze e le funzioni dei parlamentari europei sono oggetto di accordi tra gli Stati. Non è detto che alla Camera non si trovi una soluzione migliore.
  Sull`immunità lei ha sostenuto l`ipotesi di delegare alla Consulta. Resta di questa opinione?
Quella di coinvolgere la Consulta era una mia vecchia idea per sottrarre alla legislazione domestica questa valutazione, ma non era una soluzione in grado di ottenere la maggioranza. Ciò che io e Calderoli abbiamo voluto tenere fermo è che non ci sia un trattamento diverso tra deputati e senatori. Perché l`immunità, che dal `93 è soltanto l`autorizzazione a procedere per arresto e intercettazioni, non protegge la persona ma la funzione. Se si affidano ai senatori funzioni legislative di primo livello come le modifiche costituzionali, tutelare la libertà di questa funzione impone a mio avviso che ci sia un trattamento paritario tra deputati e senatori.
Il prossimo passaggio in Senato sarà per l`Italicum.
Ormai possiamo dire con relativa certezza che la legge elettorale non sarà l`Italicum, non sarà cioè un sistema con le storture che a mio avviso ha la legge approvata dalla Camera: soglie di sbarramento molto alte, che arrivano fino al 12% per le coalizioni, e un premio di maggioranza attribuito al 37%. Quanto alle preferenze, essendo del Sud non ne sono un`appassionata. Ma una soluzione mista si può trovare, e comunque la legge elettorale la dobbiamo fare.
Con le soglie al 4% e al 40% torniamo di fatto alla proposta dei saggi…
Veramente si sta arrivando alla proposta che stava preparando il Senato nell`ottobre dell`anno scorso, quando ci fu tolta la legge elettorale…
Pietro Grasso: ha favorito un po` troppo le opposizioni, come ha detto Renzi?
 La realtà è che una discussione così importante è stata svilita dall`ostruzionismo, che non è stato usato per arricchire il dibattito bensì per svilirlo come dimostrano i due obbrobri passati col voto segreto (temi etici e minoranze linguistiche, ndr). Nelle condizioni date sarebbe stato difficile guidare l`Aula per chiunque.

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