Il superamento del ‘bicameralismo perfetto’ e la riduzione del numero dei parlamentari sono stati da sempre due assi portanti della riforma costituzionale della sinistra riformista. Sin dall’inizio abbiamo condiviso l’esigenza che questa legislatura debba essere effettivamente riformatrice e che il nuovo Senato, come luogo di raccordo tra Stato, regioni, autonomie locali e con l’Europa, possa rendere il sistema istituzionale italiano più funzionale e moderno. Grazie al prezioso e costruttivo lavoro di questi mesi nelle sedi istituzionali e in quella del gruppo parlamentare del Pd, viene approvato un testo fortemente migliorato, che come prevede la Costituzione potrà essere ulteriormente affinato nel passaggio alla Camera del Deputati, con particolare riferimento al delicato tema del plenum per l’elezione del Presidente della Repubblica. Da un miglioramento del sistema delle garanzie all’introduzione nell’ordinamento del referendum propositivo, grazie ad una più equilibrata revisione del titolo V, oltre a una profonda modifica della composizione del Senato rispetto al disegno di legge originario, sono stati compiuti importanti passi in avanti, scongiurando il rischio che finisse per prendere il sopravvento una inaccettabile tentazione di rivincita neo-centralista. La necessità delle riforme – costituzionali ed elettorali – rappresentava e rappresenta un imperativo non soltanto per rendere il funzionamento delle istituzioni al passo con la velocita’ delle trasformazioni dell’epoca contemporanea; ma costituisce altresì una condizione imprescindibile per recuperare la fiducia dei cittadini nella politica e nella democrazia nel suo complesso. In questa prospettiva, dopo la prima lettura al Senato della riforma costituzionale e’ per noi naturale che si debba affrontare la questione della legge elettorale superando il vigente sistema delle liste bloccate per restituire ai cittadini il diritto di scelta dei deputati e modificando le soglie introdotte dall’Italicum, al fine di raggiungere un corretto equilibrio tra le esigenze di funzionalità e la rappresentatività democratica della Camera dei Deputati.