Estratto dell’intervento del presidente del Consiglio al Senato
‘L’Italia corre un rischio irrimediabile e fatale sventarlo dipende da noi e dalle scelte che assumeremo in aula, dipende da un si o da un no’. Lo ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta, intervenendo in Senato per la fiducia.
 ”Gli italiani ci urlano che non ne possono più di ‘sangue e arena’, di politici che si scannano e poi non cambia niente”.
 ‘L’Italia cambia se siamo solidi al punto da non temere che l’incontro con l’avversario sporchi o annacqui la nostra reputazione. Io stesso – aggiunge Letta ricordando la collaborazione coi ministri Pdl- sono in grado di testimoniare la passione che alberga in tutti i settori della politica italiana. Settori che non sono il mio, ma che hanno dato testimonianza di vitalita’. Solo chi non ha le spalle larghe finisce per essere ostaggio della paura del dialogo’.
 ”Il mio governo è nato in Parlamento e se deve morire deve morire qui, in Parlamento”.
 ‘Il governo puo’ fare bene se c’e’ un nuovo patto’ che metta da parte polemiche e liti. I ‘piani’ della vicenda giudiziaria che investe Silvio Berlusconi e del governo, ‘non potevano, né possono essere sovrapposti’.
 ”La stabilità va perseguita come un valore assoluto da perseguire e praticare”. Così il premier Enrico Letta ricordando i progressi dell’Italia dal ’46 al ’68 quando grazie alla stabilità ”i benefici di allora li conoscono tutti gli italiani”.
 ‘L’ho detto a tutti quelli con cui ho parlato nelle ultime settimane: ce la possiamo fare sia nel campo delle riforme che nel campo dell’economia’.
‘Il governo vuole sostenere e accompagnare attivamente la procedura parlamentare per la modifica della legge elettorale’ anche ‘per evitare che il paese torni al voto con questa legge’. ‘Siamo stati tutt’altro che il governo dei rinvii, chi lo dice mente’. Cosi’ il premier Enrico Letta in aula al Senato, sventolando l’inserto de Il Sole 24 ore sui provvedimenti adottati dal governo.
‘Grazie al nostro governo gli italiani hanno pagato meno tasse per tre miliardi di euro’.
‘A chi parla di governo del rinvio invito a chiedere ai beneficiari delle misure messe in cantiere da aprile in poi: agli esodati, ai precari Pa, alle donne vittime di violenza, ai lavoratori delle fondazioni liriche, ai piccoli imprenditori, ai ragazzi che fino a ieri erano figli illeggittimi e oggi sono figli e basta’.
‘Parliamo di serietà – dice il presidente del Consiglio – i problemi li abbiamo affrontati, quando possibile: cig, piano casa, diritto allo studio, dl femminicidio, edilizia scolastica, ecobonus, defiscalizzazione di tanto lavoro per i giovani. Quando le soluzioni immediate non sono state percorribili abbiamo invece scelto la via delle riforme a lungo termine, che arriveranno anche dopo il nostro mandato’.
 ‘In questi 5 mesi – dice poi il premier – ho rappresentato l’Italia in 4 vertici internazionali: ben tre di essi hanno avuto al centro la battaglia contro i paradisi fiscali nel mondo. Il tempo dei capitali esportati all’estero sta finendo, è in corso una svolta che dobbiamo cogliere per recuperare le risorse necessarie a far scendere il deficit e abbassare le tasse a vantaggio dei cittadini onesti’.
‘La delega fiscale – aggiunge Letta – darà certezza al regime impositivo, migliorando i rapporti tra fisco e contribuenti. Vogliamo procedere inoltre a una revisione delle aliquote Iva, mentre la service tax servirà ad accrescere la responsabilità fiscale dei Comuni, secondo il principio del ‘vedo pago voto”.
 ‘In questo 5 mesi di governo – dice ancora il premier – già si è determinato un primo significativo sollievo fiscale per gli italiani: grazie al nostro governo gli italiani hanno pagato meno tasse per oltre 3 miliardi di euro e con la legge di Stabilità punteremo a una riduzione del carico fiscale sul costo del lavoro, in entrambe le componenti. Dunque più soldi in busta paga per il dipendente e più margine di competitività per le imprese, senza dimenticare la riattivazione della domanda interna e più incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato’.