Doris Lo Moro ex magistrato, giusto? «Magistrato in aspettativa. Se la legislatura finisce in anticipo torno a fare il mio lavoro».
Renzi vuole votare?

 «Al mio segretario ho dato atto di avere una grande intelligenza. Mi piace una democrazia decisionista, capace di mantenere il ritmo».
Perché allora ha votato contro la legge elettorale?
 «Ho sostenuto la battaglia di Gotor ritenendo che avesse un senso. Ho i piedi per terra e sapevo che il rischio di uscirne sconfitti era concreto».
Che batosta…
«Un po` di stress c`è. Ho vissuto la marginalità a viso aperto, questa sconfitta merita rispetto. Renzi sa usare gli strumenti del potere meglio di tutti i suoi avversari politici».
È vero che il premier in assemblea l`ha blandita?
 «No, è stato sincero. E lo dice una che non è mai stata renziana perché ha un`altra idea della democrazia. Io sono determinata nella battaglia, ma non spregiudicata nelle soluzioni».
 Ha subito pressioni?
«È una cosa veramente brutta. Mi ha stressato la sensazione che si volesse ridurre oltre il lecito il livello di dissenso. Mettere la museruola ai parlamentari è sgradevole».
L`emendamento Esposito?
«Trovo sgradevole che molti miei colleghi abbiano ceduto a un presunto emendamento contro le regole e scritto malissimo, come un bignami degli articoli successivi».
Giudizio politico?
 «Un peccato originale. Cercare i voti fuori dalla maggioranza è un elemento di spregiudicatezza che non giova alla autorevolezza di Renzi. Diceva di essere per le preferenze e che i nominati erano il prezzo da pagare a Forza Italia…».
Non è una nominata, lei?
«Sì e mi sarebbe piaciuto venire eletta dai cittadini. Ma non mi ricandido».
Pentita di aver lasciato l`incarico di capogruppo?
«No, ne sono orgogliosa. Molti del Pd hanno votato contro le loro opinioni».
Sul voto finale cosa farà?
 «Io voterei contro».