Senatore Marcucci, a che punto siamo con la legge elettorale?
«C`è stata una proposta del Pd, lanciata come è noto dal segretario Renzi durante l`assemblea nazionale dem, sul Mattarellum. È una legge che ha consentito la vittoria sia al centro destra che al centrosinistra. È un punto di partenza, ma deve ottenere un consenso in Parlamento che oggi non ha». (Andrea Marcucci, 48 anni, senatore del Pd, è uno dei parlamentari più vicini a Matteo Renzi ed è tra quelli che stanno sondando il terreno per una possibile intesa sulla legge elettorale).
Sono in corso contatti per trovare un accordo?
«I contatti in Parlamento sono naturalmente con tutti. Anche l`Italicum nacque da una richiesta a collaborare rivolta a tutte le forze politiche. Poi la legge venne approvata grazie al concorso di Forza Italia».
C`è una forza politica con cui la condivisione, per ora, è maggiore?
«Vedremo dopo la sentenza della Consulta, chi vorrà affrontare il tema senza perdere inutilmente tempo. Dopo
la sentenza della Corte, ci saranno finalmente tutte le condizioni per fare velocemente una buona legge».
Cosa intende per “velocemente”? Entro quando?
« Il 4 dicembre la legislatura è virtualmente finita. Questo Parlamento ha votato sei volte una riforma che è stata bocciata dagli italiani. È chiaro che bisogna tornare a chiedere agli elettori il consenso per governare il Paese. Io dico elezioni il prima possibile».
La vostra proposta è il Mattarellum, ma la spinta generale è per un proporzionale. Siete disponibili a
ragionare di questo?

«Siamo pronti a registrare tutte le possibili soluzioni alternative che assicurino rappresentatività e governabilità. Non ci arrocchiamo sul Mattarellum, e lo dico da primo firmatario di un ddl su quel sistema, che presentai in raccordo con la mozione Giachetti».
Però se si sceglie un sistema proporzionale, dalle urne non uscirà né un vincitore, né un governo.
«Ci sono varie possibili correzioni che possono garantire comunque un governo. Non penso che un proporzionale
puro possa essere un bene per l`Italia».
Sarà inevitabile un governo Pd-Forza Italia. Come lo spiegherete agli elettori?
«Premesso che in Europa sono molti i governi di alleanza tra socialisti e popolari, io sono convinto che Pd e Forza Italia siano forze alternative. Per questo la nuova legge elettorale dovrà avere comunque un premio di governabilità».
Si rischia di dover tornare al voto?
«Non credo. Fcciamo una buona legge elettorale e andiamo alle urne al più tardi entro giugno».
Ci sono dei punti per il Pd irrinunciabili?
«Rappresentatività e governabilità, no ad inciuci o larghe intese».
E il ballottaggio?
«Ho votato convintamente l`Italicum, e continuo a considerarla una buona legge. Il ballottaggio rientra in questo giudizio».
Si dice che la Consulta abbia due opzioni: fare correzioni minime o più sostanziose. Cosa è meglio?
«Aspettiamo il 24, l`importante è che non si usi la sentenza per andare lunghi ed evitare il voto. Non bisogna
mai avere paura delle elezioni».
Al Senato si può lasciare il Consultellum o bisognerà cambiarlo?
«Il presidente Mattarella ha giustamente chiesto omogeneità tra le due leggi di Camera e Senato. Aspettiamo la Corte ed in tempi rapidi verifichiamo le modifiche da apportare al Consultellum».
La priorità del Pd è votare a giugno o fare una legge maggioritaria?«La priorità del Pd conta poco, conta la priorità del Paese. Il Parlamento ed il governo hanno assoluto bisogno di una nuova legittimazione popolare».


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