Su modello di Stato e riforma elettorale bene modello tedesco
‘La legge elettorale può avere una coerenza con i cambiamenti costituzionali, ma legare in maniera automatica un sistema elettorale ad una forma di Governo è assolutamente sbagliato’. Così il senatore del Pd Claudio Moscardelli, intervenendo in aula a Palazzo Madama sulle riforme. ‘Pur essendo la mozione molto attenta ed aderente al dettato costituzionale, mi porta a manifestare al Governo la mia preoccupazione in ordine ad alcuni elementi. Dal momento che ci accingiamo ad apportare modifiche profonde, è importante che non vi sia una compressione della procedura prevista dall’articolo 138 della Carta costituzionale’. Moscardelli fa presente che ‘nei sistemi democratici occidentali le Costituzioni prevedono meccanismi di revisione, in molti casi, più aggravati rispetto a quelli previsti nell’articolo 138 della nostra Costituzione. Ad esempio, la Germania richiede sempre la maggioranza qualificata dei due terzi; il Belgio e i paesi del Nord Europa prevedono che l’approvazione della modifica della Costituzione comporti nuove elezioni e, dunque, che un nuovo Parlamento approvi le modifiche costituzionali; negli Stati Uniti esiste una procedura complessa che coinvolge il congresso e i parlamenti degli Stati dell’Unione. La nostra, tra le Costituzioni rigide, si colloca ad una soglia minima, come quella della Francia. È necessario che nel disegno di legge costituzionale il ruolo del Parlamento, e dunque la possibilità di approfondire e discutere nel merito, venga scrupolosamente salvaguardato’. ‘Peraltro, il meccanismo previsto nell’articolo 138 – sottolinea il parlamentare democratico -funzionava molto bene con il sistema esistente fino al 1994. Con l’introduzione del sistema maggioritario e dei premi di maggioranza, abbiamo verificato che apportare modifiche alla Costituzione è molto facile. Spesso, la debolezza delle forze politiche non ha consentito di cogliere lo spirito della Costituzione che cerca di favorire cambiamenti che abbiano una base larga con la maggioranza dei due terzi’. Spero non si pensi di mettere insieme un compromesso al ribasso perché piace un sistema elettorale che si vorrebbe da agganciare al semipresidenzialismo. Ritengo che il semipresidenzialismo abbia bisogno di numerosi contrappesi e di leggi che questo Parlamento non sarebbe in grado di approvare. Sulla forma di governo, sul modello di Stato e la legge elettorale ritengo che il sistema tedesco funzioni molto meglio’.

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