“Quella di Parma Gestione Entrate, società di riscossione del Comune di Parma, è un’altra brutta pagina che la giunta pentastellata e una politica inadeguata e inefficiente fa subire a questa città. Nessuno può esserne contento, ma nessuno può far finta di niente”. Lo dice il senatore del Pd Giorgio Pagliari, eletto a Parma.

“E’  un’altra brutta pagina che, ironia della sorte – prosegue pagliari –  si è aperta nel giorno della lite tra l’ex sindaco, costretto alle dimissioni nel 2011, e l’attuale, su chi dei due ha ‘miracolato’ Parma (ma di cosa parlano e che città vedono?), riproponendo scenari dell’epoca vignaliana ed evidenziando segni di mancata discontinuità, peraltro più volte denunciati da più parti. ‘Ora Parma non si vergogna più’ ha dichiarato, proprio oggi, il sindaco. Sì, Parma non si vergogna perché è onesta, ma oggi Parma soffre, come nel 2011, perché la sua immagine viene deturpata dalla corruzione (in senso lato) nata e sviluppatasi nella società comunale. Questo è il dato politico, al netto di quello giudiziario, che è di esclusiva competenza della magistratura. E, ferma la presunzione costituzionale di innocenza, non vi è chi non rimanga impressionato dai reati ipotizzati: accanto al peculato e al falso ideologico, infatti, compare persino l’usura, mai richiamata neppure nell’era vignaliana.

Su quali basi, il 28 gennaio scorso, l’amministrazione comunale ebbe a dichiarare che tutto era a posto a Parma Gestione Entrate? Come è stato possibile? Questa situazione avrebbe dovuto accertarla, con tutte le conseguenze, l’amministrazione comunale e non il movimento ‘Nuovi Consumatori’, che, invece, è stato pubblicamente aggredito. Il sindaco ha il dovere di spiegare senza reticenze. E di assumersi tutte le responsabilità come socio di riferimento di PGE. La morale della favola è che Parma, purtroppo – conclude Pagliari – attende ancora il ‘cambio del libro’, di cui avevano creato le premesse le opposizioni consiliari tra il 2007 e il 2011, gruppo del Pd in testa. Ed è constatazione che riempie di tristezza e rilancia l’esigenza del ‘Patto per Parma’”.

 

 


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