Lo sport non può essere solo appannaggio di pochi. Bisogna produrre una uniformità che porti lo sport nelle famiglie che hanno più difficoltà.

“Oggi è una giornata importante perché il diritto allo sport in Costituzione si va a collocare tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute e costruisce un ponte tra  una pratica culturale e al tempo stesso una pratica fisica fondamentali per la qualità della vita delle persone”. Lo dichiara il capogruppo del Pd in Commissione Cultura e Sport a Palazzo Madama, Roberto Rampi, intervenendo in dichiarazione di voto sul ddl costituzionale di modifica della Costituzione in materia di Sport. “Si tratta di un lavoro collettivo, ci siamo ascoltati, abbiamo ragionato, abbiamo trovato punti in comune perché toccare la nostra Costituzione è un fatto importante. La Costituzione è stata pensata dai costituenti stessi per poter essere aggiornata, per poter essere viva, capace di produrre crescita culturale e questo risultato deve produrre un aumento degli investimenti, soprattutto nello sport  che riguarda le persone dei tanti piccoli comuni italiani, e dare l’opportunità di accesso a tutti, per superare le barriere economiche e di reddito. Lo sport non può essere solo appannaggio di pochi. Bisogna produrre una uniformità che porti lo sport nelle famiglie che hanno più difficoltà. Sono giornate particolari, siamo tutti preoccupati del conflitto in atto e delle ricadute della guerra. Oggi, con questo voto rilanciamo una idea fondamentale: blocchiamo il clamore delle armi e proviamo a far emergere l’uomo, proviamo a migliorare l’uomo, riscrivendo lo sport nella Costituzione italiana”, conclude Rampi.


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