La Senatrice Sbrollini sull’autonomia “Niente trasparenza, poche intese, per ora solo molta delusione”
Il 15 arriva una bozza per il CdM.
Finalmente mantengono un impegno. Il problema è che sembra proprio che non ci sia accordo. Una Bozza gira a Roma, purtroppo non nel Veneto, e se il contenuto venisse confermato allora bisogna rassegnarsi. L’accordo ancora non c’è.
Si capisce dunque perché da mesi Zaia non parla, se non per sfogarsi e mandare qualche velata minaccia.
Così non va bene. L’autonomia richiesta e sbandierata con una insistente campagna referendaria, chiamando -inutilmente – al voto i cittadini veneti in un esercizio costosissimo di “pseudo democrazia diretta” sta languendo tra sussulti leghiste e frenate pentastellate.
Ma non è un “affare della Lega”! La modifica degli articoli Costituzionali li ha proposti diciotto anni fa il Centrosinistra. Al voto nel Veneto due milioni di cittadini hanno espresso il loro parere, compreso moltissimi elettori non della Lega. Il Veneto, seppur governato dal centrodestra è dei cittadini Veneti. Non di un partito.
Noi siamo, senza incertezze, per un’autonomia ampia che sia ancorata ad una cornice nazionale e nel pieno rispetto pieno della Costituzione.
Su un tema così coinvolgente sarebbe stato da aspettarsi un comportamento più trasparente e democratico. Sia in Regione sia nel Parlamento. Nella riunione programmata per Mercoledì 13 la Commissione Bicamerale per le Autonomie, di cui faccio parte, ma non prevede all’ordine del giorno che si parli di queste proposte. Perché? Perché non confrontarsi?
Capiamo solo che i tempi si allungano, che alcuni Ministeri non ritengono di mollare le proprie competenze, che alcuni forse non hanno ancora deciso. Di certo è che non si parla di residuo fiscale né di tasse che resterebbero in Veneto.
Che, sostanzialmente siamo ancora in alto mare. Lontani dal porto. Sempre che Salvini e Di Maio lo lascino aperto.


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