“Gli eccessi di burocrazia rendono difficile il lavoro per gli agricoltori onesti. La semplificazione prevista nel testo unico del vino rappresenta un importante punto di riferimento, in grado di alleggerire la mole di disposizioni che in molti casi rallenta l’attività dei viticoltori, e rischia, per l’alto numero di controlli, di mortificare il mondo della produzione e trasformazione”. E’ quanto si legge in un’interrogazione presentata dalla senatrice del Pd Laura Fasiolo al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina.

“Ad oggi però la tenuta di registri dematerializzati, adempimento necessario, come previsto dal Testo Unico della vite e del vino, crea timori e incertezze determinate dalla scarsa formazione digitale, specie nei singoli imprenditori medio-piccoli. Le piccole realtà hanno difficoltà inoltre a far fronte a oneri derivanti dagli obblighi di legge e temono di incorrere in sanzioni non sopportabili. La risposta da parte del viceministro Andrea Olivero ha di fatto rassicurato il mondo degli agricoltori, i piccoli imprenditori agricoli che affrontano con preoccupazione la complessità dell’innovazione. L’assistenza del SIAM e le misure di accompagnamento dal sistema tradizionale cartaceo, che potrà essere mantenuto dalle piccole aziende, a un sistema digitalizzato e informatico, sono fondamentali per aiutare il mondo agricolo in questo passaggio. Importante infine – conclude Fasiolo – il sostegno e le risorse che vorranno accompagnare l’innovazione e sostenere le competenze digitali e della formazione delle aziende”.


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