Il senatore Mino Taricco, capogruppo del Pd in commissione Politiche agricole, ha presentato, insieme con molti colleghi del Pd, un’interrogazione ai ministri delle Politiche agricole, dell’Interno e della Salute per fare chiarezza sulla disciplina che regola la coltivazione di Cannabis sativa L. sia soggetta o meno al Dpr del 9 Ottobre 1990 n. 309. Un chiarimento necessario per non compromettere il lavoro di tutte le aziende agricole che hanno scommesso in questi anni sulla coltivazione della Canapa e che hanno bisogno di certezze sia sulle norme che sulla tipologia dei controlli, e anche necessario a tutte quelle nuove imprese che hanno iniziato a trasformare la canapa, utilizzando anche le infiorescenze per produrre alimenti, prodotti per cosmesi e altre finalizzazioni nel pieno rispetto delle norme, e prodotti valorizzanti il CBD, che rischiano di vedere messa a rischio la loro attività.
“Risulta – spiega Taricco – che sia stata raggiunta l’intesa Stato-Regioni su un decreto del ministero delle politiche agricole di concerto con i ministeri della Transizione ecologica e della Salute che recepisce quanto disposto dagli articoli 1 e 3 del Testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali, decreto legislativo 21 maggio 2018 n. 75, che al comma 4 dell’art. 1, recita: ‘la coltivazione delle piante di Cannabis ai fini della produzione di foglie e infiorescenze o di sostanze attive a uso medicinale è disciplinata dal decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n.309 che ne vieta la coltivazione senza la prescritta autorizzazione da parte del Ministero della Salute’, formulazione che rischia di essere in contrasto con la normativa comunitaria e con alcune sentenze della Corte di Cassazione, perché sembrerebbe introdurre una limitazione per la produzione e l’uso di alcune parti della pianta per uso officinale, bloccando l’impiego di alcune parti di pianta anche per usi quali profumeria o cosmesi che non comportano peraltro alcuna problematica sulla salute pubblica. Per questi motivi ho voluto, insieme ai miei colleghi, richiamare l’attenzione dei ministri competenti sulla necessità di chiarire come la coltivazione di cannabis sativa L., con THC inferiore o pari a 0.2%, nel rispetto della specifica normativa di settore non sia soggetta alla disciplina del Decreto del Presidente della Repubblica 9 Ottobre 1990 n. 309, e come sia opportuno predisporre, in coerenza con il quadro normativo comunitario, una definizione normativa in ragione delle finalizzazioni cui è destinata la coltivazione della Cannabis sativa, in luogo dell’introduzione di limitazioni o divieti su singole parti della pianta, anche alla luce del fatto che tali restrizioni potrebbero comportare un indebito danneggiamento in tema di competitività delle nostre imprese agricole italiane del settore” conclude così il Senatore Mino Taricco.


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