“Sui richiami che la presidente del Consiglio rivolge all’opposizione sul sostegno al candidato italiano a commissario europeo è bene che la premier si ricordi che i deputati europei del suo gruppo a suo tempo votarono contro l’intera Commissione e che Giorgia Meloni chiamò alla piazza con un No a Gentiloni. Noi difenderemo gli interessi dell’Italia e sapremo comportarci in maniera diversa”. Lo ha il senatore del Pd Alessandro Alfieri, rispondendo in aula alle dichiarazioni della presidente del Consiglio in vista della riunione del Consiglio Ue.
“A Bruxelles – ha proseguito – vedremo se al premier sarà in grado, come è necessario, di prendere posizione sulle due grandi questioni di politica internazionale quali le guerre in Ucraina e in Medio Oriente. Bene che per la prima volta l’Italia affermi la necessità di un’iniziativa di pace e si punti a una conferenza sulla ricostruzione, ma il governo dovrà intervenire sul veto posto da Orban agli aiuti all’Ucraina”.
“Così come è indispensabile – ha aggiunto – che l’esecutivo prenda posizione per impedire che in Medio Oriente il diritto di difendersi e all’esistenza di Israele – che abbiamo sempre sostenuto – si trasformi in un’idea di rappresaglia senza limiti che fa strame del diritto internazionale e umanitario. Così come sta delegittimando il multilateralismo mettendo fuori legge UNRWA e colpendo la Missione Unifil”.
“Invitiamo quindi la presidente del Consiglio – ha concluso Alfieri – ad andare in Europa non rassegnandosi al senso di impotenza con due iniziative politiche concrete: il divieto europeo ad inviare armi ad Israele insieme al riconoscimento in quella sede dello Stato di Palestina, che avrebbe un valore simbolico molto forte per tenere viva la prospettiva dei “due popoli, due Stati”. Con più coraggio l’Italia e l’Europa possono aprire una fase nuova in Medio Oriente”.


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