Partiamo dalla proposta del centrodestra sulla riforma della legge del `93 per l`elezione dei sindaci, senatore: perché non va bene abbassare la soglia per l`elezione al primo turno dal go% al 4.0%?
Provare a cambiare le regole da soli per vincere le elezioni non è mai un buon metodo, e per altro non è detto che funzioni: con la soglia di premio al 40% aumenta la probabilità di avere coalizioniammucchiata, e quindi maggioranze di governo instabili nei comuni. E aprire alla possibilità di sindaci eletti da minoranze significa incrinare la loro autorevolezza e legittimazione. Inoltre non è vero che al secondo turno il vincitore viene sempre eletto con meno voti di quelli raccolti dal suo avversario al primo turno, come dice la maggioranza. I casi denunciati dalla maggioranza sono molto pochi e sono equamente divisi tra centrodestra e centrosinistra. Per altro la loro proposta si espone al rischio di incostituzionalità perché c`è la possibilità di un premio del 20%, troppo alto secondo i paletti fissati negli anni scorsi dalla Consulta. Il punto è che si va a toccare, per presunti vantaggi di parte, una legge che ha funzionato bene, ha dato stabilità agli enti locali, legittimazione ai primi cittadini e ha selezionato e fatto crescere una classe dirigente sia a destra che a sinistra. Forzature di questo genere sono inaccettabili, tanto più che si inseriscono in un quadro di forzature sulle regole alla base della coesione sociale del nostro Paese come i decreti sicurezza e sulle riforme costituzionali, con il baratto tra separazione delle carriere, premierato e autonomia differenziata.
Ma non è anche responsabilità del Pd il mancato confronto sul premierato? C`è stato un no pregiudiziale al premierato, è l`accusa del centrodestra, anche se la revisione della forma di governo è stata a lungo presente nel dibattito del centrosinistra.
In realtà noi siamo andati al confronto con la presidente del Consiglio, ormai due anni fa, con delle proposte. La nostra linea rossa era il no all`elezione diretta del premier, un sistema che non a caso non c`è in nessuna democrazia occidentale: non potevamo accettare che saltasse l`equilibrio tra poteri dello Stato e si indebolisse la figura di garanzia del presidente della Repubblica. Eravamo invece disponibili a dialogare su un principio condiviso, almeno stando alle parole della premier, ossia l`esigenza di dare stabilità all`esecutivo: da qui la nostra proposta della sfiducia costruttiva come nel sistema tedesco, che poteva essere un elemento da cui partire per un dialogo costruttivo. Abbiamo fatto anche proposte per superare l`eccesso di decretazione d`urgenza con la norma sui provvedimenti a data certa e per superare il monocameralismo di fatto con la previsione di sedute comuni su una serie di decisioni ben identificate.
Insomma, la trattativa non è mai veramente partita…
I possibili strumenti erano diversi, ad esempio è stata proposta dalle opposizioni anche una Bicamerale per confrontarsi al riparo dallo scontro quotidiano in Aula. La verità è che il dialogo non è stato mai veramente cercato. Ecco, non vorremmo che questo film andasse in scena anche sulla legge elettorale nazionale, per eccellenza lo strumento con cui si definiscono le regole del gioco democratico. Se si vuole cambiare la legge elettorale lo si faccia aprendo un vero confronto con le opposizioni e non agendo sottobanco per congegnare un sistema su misura del centrodestra. Se il tema è che sono preoccupati che la costruzione dell`alleanza, che pazientemente il Pd con Elly Schlein sta perseguendo, gli farà perdere collegi al Sud, non ci siamo proprio. Se invece si vuole fare un ragionamento serio per superare le liste bloccate e ristabilire il legame diretto tra eletti ed elettori siamo disponibili. Per noi questa è la priorità.
Ma un sistema con premio di maggioranza alla coalizione che supera il 40% e indicazione del candidato premier sulla scheda elettorale come quello su cui sta ragionando la maggioranza potrebbe vedervi favorevoli?
Per noi occorre trovare il giusto equilibrio tra i principi di rappresentanza e di governabilità, evitando un eccesso di di sproporzionalità. Sì, inoltre, a un sistema che produca stabilità e un vincitore certo. Ma prima di discutere dei dettagli attendiamo una proposta vera, se e quando arriverà.