“Stimiamo Fitto e ci auguriamo che sappia rappresentare al meglio l’Europa e di rafforzarla, perché significa rafforzare il nostro Paese, come ha fatto negli anni scorsi un grande europeo e italiano, Paolo Gentiloni; così come hanno fatto in Europa Prodi, Monti, Bonino e Tajani”. Lo ha detto il senatore del Pd Alessandro Alfieri, nel suo intervento nell’aula di Palazzo Madana per la discussione generale sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.
“Se lei ha potuto dire ‘missione compiuta’ in Europa”, ha detto ancora Alfieri, “è perché c’è un partito, il Pd, che con i suoi 21 voti decisivi ha mandato avanti la Commissione, nonostante alcune sue ambiguità. Ci siamo caricati di responsabilità perché era nell’interesse del Paese, soprattutto di fronte alle sfide che si profilano. C’è un nuovo presidente Usa, Trump, che ha già minacciato di far saltare il multilateralismo e di mettere dazi a chi non si adegua alle sue politiche. Presto lei dovrà decidere”, ha detto Alfieri rivolgendosi alla premier, “se essere interlocutore con Washington solo per l’Italia o come parte dell’Unione Europea. Dall’altra”, ha proseguito il parlamentare dem, “c’è la sfida alla democrazie liberali rappresentata da Putin, dalla sua aggressione brutale al popolo ucraino, contro cui dobbiamo essere estremamente fermi. Sull’Ucraina sosteniamo la conferenza sulla ricostruzione lanciata dal governo. Dopo la guerra nell’ex Jugoslavia, l’Italia lanciò un vasto progetto di ‘cooperazione decentrata’, con il coinvolgimento delle amministrazioni locali nel processo di ricostruzione, un approccio innovativo capace di dare non solo una spinta economica ma anche di indirizzare un’azione culturale e politica verso la pace. Tenete conto di questa esperienza nella conferenza sull’Ucraina”.
“Ieri ha citato Moro in modo incompleto: ha omesso la parte successiva quando chiariva che ‘non sempre pensiamo le stesse cose, né concepiamo l’Europa allo stesso modo, ma siamo sempre fermi nel dire che la meta è lo Stato federale in Europa, l’unico antidoto ad ogni nazionalismo’. In Medio Oriente oggi possiamo decidere di rassegnarci o provare ad indicare una strada. Di fronte alle scelte dissennate dell’estrema destra israeliana che ha cancellato dall’agenda del governo la prospettiva ‘dei due popoli due Stati’, il modo migliore per aiutare a tenere viva quella prospettiva è riconoscere, insieme agli altri partner europei, lo Stato di Palestina. Recuperando così proprio quel coraggio di persone come Aldo Moro, che, con il dialogo e l’equilibrio, costruirono un rapporto proficuo con il mondo arabo di cui ancora oggi ci gioviamo. È il momento di scelte di grande valore simbolico così come per la costruzione della difesa europea, passaggio fondamentale per costruire finalmente l’Europa politica che deve ritrovare le proprie radici, come fu per i padri fondatori, in un progetto di pace”, ha concluso Alfieri.


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