Alessandro Alfieri lei fa parte della Direzione del Partito democratico. Come è andata la riunione? Una tempesta?
«Un confronto leale».
Si era accumulata molta tensione nei giorni precedenti. Ci sono stati interventi contrari alla linea di Schlein? Critiche alla segretaria, insomma.
«Siamo l`unico partito che si riunisce per avere un confronto autentico e vero in mezzo a tanti partiti, personali che ci sono in giro. E normale che una nostra riunione faccia rumore». Rumore, ma anche tanti rumors: gira insistente la voce di una fuoriuscita corposa dal partito.
«Non mi risultano queste voci».
Eppure si parla proprio dei membri della sua corrente, base riformista. È vero che lascerete il Pd?
«Posso rispondere in latino?»
Certo.
«Hic manebimus, ovvero: qui rimaniamo perché il Pd lo abbiamo fondato e lavoreremo sempre per evitare scissioni».
Il detto latino dopo “hic manebimus” però aggiunge “optime”, ottimamente. Non sembra che sia questo il termine giusto da usare.
«Su questo dobbiamo lavorare tutti insieme così come dobbiamo trovare punti della nostra agenda politica su cui fare battaglia insieme a tutti i soggetti dell`opposizione che vogliono costruire l`alternativa al governo della Meloni».
Anche il Movimento Cinque Stelle?
«Certo».
È sicuro? Dopo la manifestazione di sabato del Movimento c`è stata un`alzata di scudi contro la segretaria che ha dato la sua adesione.
«È stato sbagliato esporre la nostra segretaria alle contraddizioni di quella piazza. Non ci sarei andato. Mi sarei limitato alla delegazione che era stata decisa».
Ma ci è andata. E tanti autorevoli esponenti del Pd hanno preso le distanza dal M5s. Tra questi anche l`ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, della sua stessa corrente.
«Dobbiamo smettere di parlare di correnti. E soprattutto dobbiamo eliminare dalla discussione il dualismo renziani-anti renziani: è una caricatura».
Ma non si può negare che il dualismo esiste.
«Esistono diverse sensibilità, un pluralismo, che va vissuto come una ricchezza: il cuore del Pd democratico. La filosofia che ha ispirato i nostri padri fondatori, Romano Prodi e Walter Veltroni».
Comunque: a proposito di Renzi, il lavoro che state facendo per costruire una larga opposizione alla destra prevede anche la presenza del Terzo polo?
«Carlo Calenda ha proposto di lavorare insieme su salario minimo e transizione ecologica. Partiamo da quello».
E Matteo Renzi ?
«Si autoesclude lui se fa gli accordi con la destra».
Li farà?
«Questo bisogna chiederlo a lui».
Rimangono tanti elementi che dividono il partito. La maternità surrogata è uno di questi. Schlein si è dichiarata favorevole mentre dentro al partito ci sono molti contrari.
«Bisogna trovare la sintesi delle diversità».
Quale sintesi possibile? O si è a favore o si è contro.
«Sui temi etici serve prudenza e sapere ascoltare le ragioni dell`altro. Lavorare con pazienza per costruire una posizione comune nel rispetto della liberta di coscienza».


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