Il senatore dem: “Penso che dove c’è equidistanza tra Putin e l’Ucraina, l’alleanza atlantica e la Nato, non sia il posto giusto per il Pd”. Quelle di Conte sono tutte iniziative legittime, “ma forse bisognerebbe capire che il tempo della campagna elettorale è giunto al capolinea”

Prima davanti all’ambasciata iraniana per “manifestare vicinanza alle donne e, in generale, a tutte le persone che si vedono violare i diritti civili più basilari”. La seconda tappa è davanti all’ambasciata russa. I motivi, sono facilmente intuibili. La questione di fondo è che il segretario del Pd, Enrico Letta, sul conflitto in Ucraina “ha impresso una linea molto chiara. Ora, non possiamo permetterci sbandamenti”. Il primo obiettivo è “lavorare sulla nostra identità senza inseguire Conte. O chicchessia”. Alessandro Alfieri, senatore del Partito democratico ha deciso di aderire alle manifestazioni di piazza fortemente volute dal Pd e che in qualche modo si contrappongono a quelle per la pace ventilate dal leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.

Alfieri, quali sono i requisiti per invocare la pace?

Innanzitutto la chiarezza: c’è un aggressore – una potenza nucleare, la Russia – e un aggredito, l’Ucraina. Poi, chiaramente, noi siamo per tentare tutte le vie negoziali e auspichiamo in una mediazione. Però la pre-condizioni per sederci al tavolo è il riconoscimento di come stanno le cose. Ristabilire la verità.

Il concetto della verità è stato ripreso anche dal presidente Mattarella. Non sembra però che la via diplomatica sia agevole. 

No, ma bisogna tentare in tutti i modi. Rafforzando il fronte europeo, estendendolo anche ad altri Paesi che temono l’escalation nucleare (penso ai Paesi del Golfo, all’India). Occorre mantenere la barra dritta sulle sanzioni ed esercitare tutte le pressioni possibili affinché con Putin si torni alla strada del dialogo.

Letta sulla guerra è stato sempre molto chiaro. Manterrete questa linea nonostante Conte stia cercando di erodere al Pd parte dell’elettorato?

Penso che l’elettorato anti-Nato e anti-sistema graviti ben più a sinistra del Pd. A ogni modo noi conduciamo la nostra battaglia, Conte farà la sua. L’importante è che il Pd mantenga la rotta, giusta, tracciata da Letta nel segno dell’europeismo, dell’atlantismo e del sostegno all’Ucraina. Pur nella consapevolezza che gli scenari internazionali sono soggetti a continui mutamenti. Siamo consapevoli della difficoltà di certe scelte. Ma serve coraggio e determinazione.

Che ne pensa della volontà di organizzare manifestazioni per la pace, ventilata dall’ex premier pentastellato?

Penso che dove c’è equidistanza tra Putin e l’Ucraina, l’alleanza atlantica e la Nato, non sia il posto giusto per il Pd. Quelle di Conte sono tutte iniziative legittime, per carità. Ma forse bisognerebbe capire che il tempo della campagna elettorale è giunto al capolinea. Detto questo, lui pensa al suo elettorato e noi pensiamo al nostro.

 


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