E’ ora che tutti superino le reciproche diffidenze, il centrosinistra va ricompattato»: Alessandro Alfieri, già coordinatore dell`area Bonaccini al congresso e oggi pezzo forte della segreteria dem in quanto responsabile Pnrr e riforme, abbandona per qualche minuto il vertice di partito con la neo leader per fare il punto. E per rimarcare che «il Pd deve saper parlare a tutti, anche ai moderati, oltre che alla sinistra». Insomma, la sconfitta si sente e «non va sottovalutata», di- ce il senatore dem.
Cosa è successo stavolta rispetto a quando con Zingaretti e Letta vincevate i ballottaggi nelle città?
«Diciamo che siamo ancora dentro la scia delle elezioni politiche, con un centrodestra unito e un centrosinistra che fatica a costruire alleanze larghe. Ma dove ci riesce, ottiene delle soddisfazioni».
Tipo?
«Beh, a Brescia, Teramo, Vicenza. Del resto, il vento del centrodestra soffia in Italia e in Europa, come si è visto dalle sconfitte delle socialdemocrazie nei paesi nordici e in Spagna».
In Toscana è stata una débàcle, ci aveva puntato, giusto?
«Abbiamo il dovere di non sottovalutare, ma anche di non abbandonarci al cupio dissolvi. Ci sono alcuni segnali positivi, come in Lombardia, dove abbiamo vinto i quattro ballottaggi, con alleanze molto aperte ai movimenti civici. Certo, il tono di queste elezioni lo consegna l`esito nei comuni capoluogo. Il dato generale è che risulta evidente che c`è una sconfitta, in particolare in Toscana, e bisogna subito mettersi all`opera. Sono due i temi centrali».
Quali?
«Primo, permane un vento di centrodestra. Secondo, loro hanno una coalizione che funziona. Mentre noi facciamo fatica. E spero proprio che venga compreso bene questo fattore anche da altri soggetti che vogliono costruire un`alternativa al governo Meloni. Noi abbiamo dimostrato disponibilità nelle aule parlamentari a realizzare una battaglia unitaria su sanità pubblica, Pnrr, lavoro. Nella convinzione che le alleanze non si costruiscano a tavolino, un errore fatto in passato, ma con il lavoro politico quotidiano: sarà lì che andranno superate le diffidenze a tessere un dialogo che porti a ricompattare il centrosinistra».
Ma con chi potete allearvi, vista la ritrosia di 5stelle e Terzo Polo?
«Con tutti quelli che si rendono conto che questo governo sta dissipando la più grande occasione di crescita e sviluppo sostenibile del Paese. Loro vivono il Pnrr come un peso, è palese. Per noi quindi è un tema centrale su cui costruire questo rapporto di sintonia con altre forze. La partita sarà lunga, ci saranno le elezioni europee, le amministrative dell`anno prossimo,
dunque c`è un anno in cui rimboccarsi le maniche.
Il caso Brindisi vi insegna che con i grillini non si vince se sul piano nazionale siete divisi?
«È evidente che bisogna superare diffidenze anche da parte loro. È chiaro che da qui al voto proporzionale delle Europee, ognuno si misurerà con i propri elettorati, ma in prospettiva bisogna cominciare a gettare le basi per costruire un`alternativa credibile alla destra».
E a cosa è dovuto il loro successo? Gli italiani sono soddisfatti di come governano?
«Credo sia dovuto molto alla loro compattezza, poi ogni realtà ha la sua logica. Quel vento positivo che ha il centrodestra, lo si affronta se si fa tutto nel modo giusto: ovvero con il giusto profilo del candidato, una coalizione ampia e un`alleanza con movimenti civici. Bisogna recuperare compattezza ed essere bravi a parlare a una vasta fetta della società italiana, come si è fatto a Vicenza. Ovvero parlare alla sinistra, ma anche al mondo dei moderati. E bisogna essere percepiti in sintonia anche rispetto ad una società plurale».


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