“Ieri non abbiamo votato la Nadef e lo scostamento di bilancio anche perché il governo ha previsto la sottrazione progressiva di risorse alla sanità pubblica, che passerà da un finanziamento del 6,6% rispetto al Pil al 6,2%. Solo per evitare i tagli servirebbero 7 miliardi in più e il governo Meloni non li ha previsti. Nel frattempo, si allungano le liste di attesa per ottenere visite specialistiche e accertamenti diagnostici, le persone a reddito più basso rinunciano a curarsi, i prontosoccorso sono intasati anche da chi avrebbe bisogno solo di sanità territoriale, che il governo ha definanziato nell’ambito del Pnrr. Medici, infermieri e operatori sanitari scappano dalla sanità pubblica perché i turni di lavoro negli ospedali sono diventati insostenibili, anche a causa dei pensionamenti. Per noi la sanità pubblica è una priorità assoluta, i cittadini devono potersi curare senza dover sostenere costi improponibili, specie per chi ha meno e più soffre dell’attuale crisi economica e dell’inflazione. Gli operatori della sanità pubblica, che hanno servito il Paese durante l’emergenza Covid, meritano rispetto e condizioni di lavoro adeguate alla loro professionalità”. Lo dice il senatore Alessandro Alfieri, responsabile nazionale Riforme e Pnrr nella segreteria nazionale del Pd.


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