«La segretaria ha scelto il pluralismo, d`altra parte lo diciamo da sempre, il Pd o è plurale o non è». Il giorno dopo il 24%, la minoranza promuove Elly Schlein: «Si è spesa con generosità e ha guidato una squadra coesa. Gli elettori ci hanno scelto anche per quello». A dirlo è il senatore Alessandro Alfieri, responsabile riforme per il Nazareno, e considerato vicinissimo all`ex ministro della difesa Lorenzo Guerini, parlando con il Tempo. «E un risultato eccellente, che abbiamo iniziato ad intuire l`ultima settimana. Hanno iniziato ad interessarsi alla nostra lista, anche persone che nel recente passato avevano abbracciato altre militanze politiche. A conferma che il Pd può e deve essere la casa dei riformisti. Grande soddisfazione viene anche dai consensi elevatissimi ottenuti dai nostri amministratori come quelli di Stefano Bonaccini e Antonio Decaro».
Come sarà la convivenza a Bruxelles con Cecilia Strada e Marco Tarquinio, che hanno idee così diverse da voi?
«Sono sensibilità particolari che possono coesistere, d`altra parte il loro è un punto di vista ben radicato anche nell`elettorato di centro sinistra. Su questo è stato importante che la segretaria abbia ribadito la nostra linea di sostegno all`Ucraina, che è quella delle principali socialdemocrazie europee».
Giorgia stiamo arrivando?
«La destra ha confermato di essere forte, ma noi siamo sulla buona strada, Elly Schlein ha le carte in regola per provarci, abbiamo tutti l`onere e l`onore di costruire l`alternativa».
Con Giuseppe Conte e con il M5S come si mette?
«Ora andranno sicuramente smaltite le tossine di una prova impegnativa come le Europee. Sappiamo bene di non essere autosufficienti, e che presto, già a partire dalle prossime regionali, anche in Umbria oltre che in Emilia Romagna, riusciremo a mettere in campo candidature vincenti e credibili».
Una proposta che riguarda anche Renzi e Calenda?
«La componente moderata è essenziale nel nostro schema di alleanza larga. Non ci possono essere veti e contro veti, le elezioni politiche sono un`altra partita e serve la massima capacità di inclusione. Una volontà che dobbiamo essere capaci di manifestare anche in Parlamento su temi come la sanità, il lavoro e il contrasto all`autonomia differenziata e al premierato».