Senatore Alessandro Alfieri, vicepresidente vicario dei senatori Pd,  perché ha proposto a Letizia Moratti di sedere al tavolo del centrosinistra?
“La mia era una provocazione. Se davvero vuole staccarsi dal centrodestra provi a ragionare con noi”.

Ma per fare il candidato presidente?
“No, assolutamente no”.

Difficilmente accetterebbe un ruolo gregario.
“Ma non può pretendere tutto e subito. Le proponevo un dialogo”.

La Moratti cosa c’entra col Pd?
“Se vogliamo vincere in Lombardia dobbiamo allargare la coalizione, e provare a spaccare la destra”.

Calenda e Renzi vi propongono il ticket Moratti in Lombardia e D’Amato nel Lazio.
“Ma con i diktat non si vince. Non funziona così. Sono molto deluso”.

Perché è andato alla manifestazione di Calenda sabato e non a quella di Roma?
“Ho fatto un passaggio veloce a Roma, ma era importante essere a Milano per tenere un filo di dialogo con Azione. Sono intervenuto dal palco, facendo un appello a Calenda, affinché si uniscano le forze per battere la destra sovranista in Lombardia. Non abbiamo altra scelta se vogliamo vincere”.

Voi avevate proposto Cottarelli.
“Fino a qualche giorno fa a Calenda gli andava bene, poi…”.

Poi?
“Temo sia intervenuto Renzi, che ha bloccato tutto. L’ossessione di Renzi è di metterci in difficoltà, non ne fa mistero”

Pure Conte vi sta mettendo in difficoltà.
“Infatti noi non possiamo continuare a discutere. Non reggiamo sennò. Serve un’accelerazione radicale sui tempi del congresso. Avere rapidamente un nuovo leader legittimato dal voto. Leggere Francesco Piccolo su Repubblica mi ha fatto molto male, ci mette tutti in discussione. È una sferzata che ci costinge a reagire”.

Ma la soluzione può essere proporre Letizia Moratti?
“No, perché il Pd farebbe fatica a sostenerla, ma un dialogo con le persone che la sostengono è fondamentale se si vuole disarticolare il centrodestra in Lombardia e provare a vincere”.

Fino a che punto si può spingere il dialogo?
“Sono uno dei più aperti al dialogo con il Terzo Polo per provare a uscire dall’angolo e provare a tenere tutti insieme, ma si fa una fatica tremenda”.

Cosa uscirebbe dall’angolo in Lombardia?
“Proverei a convincere Sala a candidarsi. Sarebbe la candidatura più competitiva”


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