Alessandro Alfieri è esponente di punta della corrente riformista del Pd guidata da Lorenzo Guerini. Quasi a simbolo delle «indecisioni» dei dem sul tema Ucraina, ha partecipato a entrambe le manifestazioni.
Senatore, ha il dono dell`ubiquità?
«Un passaggio veloce a Roma, poi sono andato a Milano: serve gettare ponti e non erigere muri. Vale per la diplomazia internazionale, impegnata a fermare la guerra, e nella politica italiana: abbiamo bisogno di un’opposizione che lavori insieme».
Le piattaforme delle due piazze sono assai diverse.
«Come Pd abbiamo sempre detto che saremo in tutte le manifestazioni in cui si chiede di mettere in campo iniziative diplomatiche per raggiungere il cessate il fuoco e la pace e dove, soprattutto, si distingua nettamente l`aggressore dall`aggredito».
La piazza di Milano è Ucraina. Roma è ambigua.
«Un comun denominatore che accomuna i partecipanti: la condanna dell`aggressione russo e il sostegno al popolo ucraino».
Il Pd arriva sempre ultimo. La piazza di Milano è del Terzo polo, quella di Roma di Conte. Andate sempre a rimorchio.
«La sua è una caricatura. Il Pd è stato il primo a scendere in piazza tre settimane fa davanti all`ambasciata russa e con la comunità ucraina. E la manifestazione di Roma è stata organizzata da una rete di associazioni e forze sociali impegnate nella ricerca della pace. Conte non c`entra nulla: ha purtroppo cercato di strumentalizzare, e maldestramente. Ma vorrei evitare di fare polemiche come fa lui».
Si prospetta un sesto invio di armi all`Ucraina. I pacifisti sono contrari. Che farete?
«Valuteremo se sarà necessario quando il governo lo porterà agli organismi competenti. In ogni caso ci confronteremo con i partner Ue come sempre. Non sono decisioni che si prendono a cuor leggero. Sono scelte difficilissime e vanno ponderate».
Parliamo di regionali. In Lombardia o con Moratti o con i 5 stelle. Con chi andrete?
«Siamo impegnati a costruire un progetto credibile allargando la coalizione. Questo progetto deve poter contare sul sostegno dei civici, del centrosinistra e dei moderati di Calenda. È uno dei motivi per cui ho partecipato a corteo di Milano. Dobbiamo lasciarci alle spalle le divisioni che ci hanno portato all`opposizione».