“Voglio esprimere e vicinanza alle famiglie di Luca Attanasio,
Vittorio Iacovacci e di Mustafà Milambo.
Bene ha fatto Di Maio a chiedere di accertare al più presto le
responsabilità e la verità su quanto è accaduto. Le autorità locali
affiancate dalle nostre devono fare piena luce. È necessario che le
famiglie di chi è stato colpito sente la vicinanza delle istituzioni
italiane. In Congo non c’è il controllo della statualita’, i confini
sono permeabili e lì si infiltrano cellule del terrorismo di matrice
islamica, tribù e milizie si scontrano, la situazione è fuori
controllo. È necessario riflettere sulle missioni di peace keeping in
Congo, in Africa, nel bel mezzo spesso di guerre civili. Era una
missione che doveva servire alla pace, alla stabilizzazione, ma sulla
quale ci sono ombre. È una missione costosa in termini di risorse ma
che non ha funzionato. In quella realtà ci sono più di 1000 italiani
tra cooperanti, imprenditori e missionari. Con Attanasio avevamo una
esperienza, un percorso e una aspirazione comune: quello di servire il
proprio paese nel mondo. E dobbiamo rifuggire l’idea che nella
normalità chi lavora alla Farnesina è un burocrate e nella tragedia
all’estero è un eroe. Chi intraprende la carriera diplomatica ha
l’aspirazione di servire il proprio paese nel mondo. Ma allora però
bisogna investire in queste missioni, soprattutto in Africa, con
risorse, ad oggi inadeguate, e impegno perché questa aspirazione viva.
Luca era una persona appassionata del proprio lavoro, aperta al mondo
e così lo voglio ricordare”. Così il senatore Alessandro Alfieri in
aula a Palazzo Madama ricordando le vittime dell’attentato in Congo.