“Parlare di violenza contro le donne ha a che fare anche con l’idea di democrazia liberale, ma molto spesso si percepisce un fastidio nei confronti dell’estensione dei diritti civili, quando invece l’avanzamento dei diritti civili e politici, insieme a quelli economici e sociali, ha garantito la crescita delle nostre società. Questo è un punto fondamentale.

È una battaglia in cui non possiamo lasciare le donne da sole: è una battaglia che tutti insieme, uomini e donne, dobbiamo portare avanti. Nella precedente legislatura si è fatto un passo in avanti notevole, grazie ai Governi Letta, Renzi e Gentiloni. Comincio col ricordare l’atto più importante, quello che ci ha visto ratificare insieme la Convenzione di Istanbul nell’ambito del Consiglio d’Europa.

Figli di quella convenzione sono l’evoluzione normativa sullo stalking, la legge sul femminicidio, il Piano di azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere fino ad arrivare alla legge innovativa sugli orfani dei crimini domestici.

Insomma, si è fatto molto e questo approccio disciplinare ha portato a stanziare ad esempio nella scuola 9 milioni in progetti di sensibilizzazione, perché è dalle scuole che si parte, dai centri antiviolenza e dalla formazione degli operatori.

C’è stato il lavoro fatto nella sanità, con le corsie preferenziali per le donne che hanno subito violenza; il lavoro nell’ambito della magistratura, con le nuove linee guida del Consiglio superiore della magistratura.

E ricordo a Salvini, che ieri parlava della grande innovazione del codice rosso, che esso si trova già nella legge sul femminicidio, portata avanti dai Governi di centrosinistra. Lo stesso vale per la memoria corta di chi ieri, ancora una volta, sentivo accalorarsi contro il jobs act, senza ricordare che nel jobs act c’è il congedo per le donne che hanno subito violenza e che sono impegnate in un percorso di protezione.

Certamente c’è molto ancora da fare ma oggi sappiamo che il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità viene tagliato da questo governo di mezzo milione di euro, che il Fondo per le misure antitratta viene tagliato in maniera simile e che i Fondi destinati a chi subisce violenza e agli orfani di crimini domestici vengono tagliati. Lo voglio dire in maniera molto chiara: se vogliamo essere conseguenti e se vogliamo che quello che scriviamo oggi nelle mozioni sia davvero portato avanti, giù le mani da quei Fondi! E chiediamo poi, da questo punto di vista, quando si parla di violenza in famiglia, un’attenzione e un equilibrio quando si legifera sull’affidamento dei figli e ogni riferimento il disegno di legge di Pillon non è puramente casuale”. Così il senatore del Pd Alessandro Alfieri è intervenuto in aula a Palazzo Madama illustrando la mozione del Pd contro la violenza alle donne.


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