Come gruppo del Partito Democratico avevamo nei giorni scorsi denunciato la tassa sulla salute a carico dei frontalieri. Una proposta calata dall’alto dal governo Meloni Salvini, che ci siamo trovati nella legge di bilancio. Un balzello che potrebbe impattare tra i 2.000 fino ad oltre i 3.000 euro di esborso annuo. Il tutto senza convocare il tavolo sul frontalierato che abbiamo istituito nella passata legislatura per coinvolgere sindacati e sindaci dei territori di confine. Ora la maggioranza, sotto pressione delle nostre proteste e della presentazione dei nostri emendamenti, fa una parziale retromarcia con un emendamento dei relatori. Emendamento che prevede un tetto minimo alla tassa di 360 euro annuali per i redditi più bassi e un tetto massimo di 2.280 euro, comprensivi dei familiari a carico.
Un passo in avanti, che non risolve ancora molte delle criticità da noi sollevate, a partire dal mancato coinvolgimento delle parti sociali e delle istituzioni territoriali. Come Partito Democratico continueremo a dare battaglia in Parlamento”. Lo dichiara Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri e senatore lombardo.


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