“Domani sarà applicabile in tutti gli Stati membri il Regolamento Ue sulla firma digitale che rende possibile la gestione totalmente dematerializzata dei documenti sin dalla fase della loro generazione. Un’innovazione fondamentale, che ho sostenuto con convinzione già dal 2013, avendo seguito con impegno e costanza i lavori sulle norme per la firma digitale”. Lo dichiara la senatrice del Pd Silvana Amati che ha presentato in Senato in Regolamento Ue Eidas per la firma digitale. L’occasione è stata utile per identificare le possibilità che il nostro Paese dovrà saper cogliere per sfruttare al meglio le opportunità che si apriranno.
“Secondo una stima dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione del Politecnico di Milano – prosegue la senatrice del Pd – la digitalizzazione delle procedure consentirà di risparmiare circa 200 miliardi di euro l’anno. Con riferimento alla sola PA, il risparmio stimato è di 43 miliardi di euro l’anno. Risparmio quindi, ma anche benefici in termini di riduzione dell’impatto ambientale di queste attività”.
I lavori sono stati chiusi da Vannino Chiti, presidente della commissione Politiche dell’Ue a Palazzo Madama.
“La predisposizione di un ambiente favorevole allo sviluppo – ha affermato Chiti – è una precondizione essenziale per la crescita e la competitività del nostro Paese e di tutta l’Europa. Il regolamento eIDAS è uno strumento per offrire un quadro regolatorio che rafforzi l’ambiente imprenditoriale. Il mercato digitale comune é un vincolo molto forte per l’Unione europea, facciamo un passo avanti in controtendenza rispetto allo scetticismo di questi giorni dopo il referendum sulla Brexit. L’Italia – conclude – deve fare presto importanti progressi nella banda larga, nella fiducia nell’e-commerce e nella formazione per diffondere l’accesso alla rete”.


Ne Parlano