STA PER SVOLGERSI L`ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO, CHE DEFINIRÀ TEMPI E MODI DEL CONGRESSO. Ogni appuntamento congressuale è naturalmente importante, ma questo lo è particolarmente, visto che si tiene dopo la sconfitta elettorale e dopo la brutta vicenda per il Pd delle elezioni presidenziali. Dopo questi eventi si è formato il governo presieduto da Enrico Letta, nato per rispondere alla gravissima crisi economica ancora in atto, governo di scopo sostenuto con convinzione dal nostro partito.
Basta la semplice enunciazione di questi fatti per far comprendere la complessità della sfida congressuale, che avrà per di più il compito di contrastare quell`antipolitica diffusa, che non solo ha allontanato la gente anche dal Pd, ma ha certamente creato divaricazioni nuove tra iscritti, dirigenti ed eletti. Prima di iniziare questo percorso credo che, per darci maggiore credibilità, la Commissione per il congresso debba modificare alcune regole. Mi piacerebbe, infatti, che i tanti detrattori delle liste bloccate facessero sentire ora la loro voce. Risulterà altrimenti abbastanza anacronistico che ciò che viene considerato assolutamente inadeguato per il Parlamento sia invece buono per gli organismi di partito. Personalmente non ho mai demonizzato il sistema elettorale ora in uso. In passato sono stata eletta in consiglio comunale e in consiglio regionale con la preferenza unica e poi al Senato con la lista bloccata, magari preceduta dalle primarie. So bene che ogni norma ha i suoi pro e i suoi contro: il risultato finale dipende poi da come viene utilizzata. Viste però le tante dichiarazioni contro il Parlamento dei nominati, non credo sarebbe ora dignitoso utilizzare pesi e misure diverse per il partito.
Mi auguro inoltre che la Commissione per il congresso proponga una riduzione del numero dei componenti dell`Assemblea nazionale. L`organismo attuale, infatti, si è dimostrato pletorico, difficilmente convocabile e moltissime sono state le defezioni degli eletti, tanto da comprometterne persino l`operatività.
Poi ci sarà la scelta dei candidati segretari locali, regionali e nazionali. Questa mi auguro si attui sulla base dei programmi di ciascuno per il futuro del Paese e sulla loro volontà di impegnarsi prevalente nel partito in questo difficile periodo. Tutto dovrebbe concludersi entro Natale, e quindi in un tempo assai breve. Credo che questo sia un bene, perché certo non ridurremo la frattura ben nota tra cittadini e politica se sembrasse ancora una volta che ci occupiamo principalmente di noi, invece di occuparci dei problemi del lavoro e dei bisogni dei cittadini.

Ne Parlano