“Il Pd è il primo partito, un risultato lusinghiero, ma non basta. Come dico da mesi, il campo largo assomiglia ad un’aia di campagna, e di fronte ad un centrodestra unito, rischia di soccombere anche alle politiche, come è avvenuto a Genova e a Palermo”. Così il senatore Pd Andrea Marcucci in un’intervista on line su Money. “L’agenda Draghi- continua il parlamentare- unisce inevitabilmente il Pd ad Azione ed Italia Viva. Da parte mia nessun veto al M5S, ci sono tante mie dichiarazioni di soddisfazione per le posizioni di volta in volta espresse dal ministro Di Maio. Se non sbaglio, il titolare della Farnesina è un esponente di peso del partito di Conte”. Per Marcucci “Renzi è stato segretario del Pd, Calenda un suo ministro, eletto deputato europeo nelle nostre liste, parlare con loro è naturale ed il collante è, lo ripeto, l’agenda Draghi. Tenga presente che di questa alleanza, io parlerei anche con altri, con Marco Bentivogli, con i liberali di Forza Italia, con tutti coloro che non vogliono finire sotto il giogo sovranista della Meloni. Lo spazio c’è, si faccia politica, come fece Prodi per battezzare l’Ulivo”


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