“Ho appena presentato diversi emendamenti al testo unificato sul ‘Caregiver familiare’, in discussione nella Commissione Lavoro del Senato. Come Pd riteniamo il testo unificato solo un punto di partenza per approdare ad una prima legge sul tema. La nostra posizione è chiara: lo Stato non può continuare a scaricare interamente sulla famiglia l’assistenza e la cura di una persona disabile. E’ necessario invece costruire un modello già adottato in altri Paesi, in cui il caregiver può contare su servizi sanitari e socio-assistenziali professionali e domiciliari per l’assistenza ai disabili gravi e alle persone non autosufficienti. Domani alle 12 scade il termine degli emendamenti e stiamo ancora lavorando per accogliere alcune delle proposte delle associazioni di settore. Siamo alla fine della legislatura e abbiamo stretti vincoli di bilancio, il libro dei sogni è impossibile, ma iniziare un percorso si può”. Lo dice il senatore del Pd Ignazio Angioni, primo firmatario del ddl del Pd sul “Caregiver famigliare”.
“Tre sono gli obiettivi dei nostri emendamenti – prosegue Angioni – Il primo è una corretta definizione di caregiver, che non è un badante né un assistente professionale, ma una persona che ne assiste un’altra non autosufficiente e che ha il diritto di poter conciliare la cura con la vita professionale e di relazione. Per questo proponiamo di non toccare la legge 104/92 e di restringere a 20 ore settimanali o 150 mensili il periodo di prestazione necessario per definire il caregiver. Per promuovere la conciliazione, proponiamo che il ministero del lavoro con la Conferenza delle Regioni favorisca la stipula di accordi tra le associazioni dei datori di lavoro e le organizzazioni sindacali volte a sostenere più flessibilità oraria e la creazione di fondi ferie solidali. Riteniamo poi  necessaria l’istituzione di un ‘Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare’, da rifinanziare attraverso la legge di bilancio”.


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