“In Italia migliaia di imprese ogni anno tentano di accedere agli incentivi che lo Stato mette a disposizione. Ma il cammino per accedere a queste risorse è costellato di ostacoli. La burocrazia, la mancanza di chiarezza e la complessità sono nemici quotidiani delle nostre piccole e medie imprese”. Così il senatore Lorenzo Basso, vicepresidente della 8 Commissione, intervenendo in aula a Palazzo Madama sul dl incentivi. “Come Partito Democratico – sottolinea il parlamentare – condividiamo del decreto la creazione di un “Codice degli Incentivi” per armonizzarne la disciplina, con un’attenzione particolare alla digitalizzazione e alla modernizzazione delle procedure; apprezziamo le misure per un miglior coordinamento tra gli incentivi statali e regionali; la semplificazione dei controlli sulle attività economiche per migliorare l’efficienza e ridurre la burocrazia; e inoltre le misure per la digitalizzazione e la trasparenza degli incentivi, con l’implementazione di strumenti come il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato e la piattaforma Incentivi.gov.it.” “Siamo in particolare soddisfatti che siano stati accolti positivamente gli emendamenti del Partito Democratico che hanno introdotto il principio della strategicità dell’interesse nazionale; misure capaci di favorire l’occupazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori; e il divieto per la pubblica amministrazione di richiedere documenti e informazioni già in suo possesso”. “Abbiamo fatto un buon lavoro in Commissione ma ora abbiamo l’opportunità di fare una vera differenza, e dobbiamo coglierla. Dobbiamo pensare a quelle piccole imprese fatte di giovani e donne della nuova generazione che, magari da un garage o un piccolo ufficio, stanno cercando di crescere, di innovarsi, di dare lavoro. Questo decreto può essere uno strumento potente per loro, e spetta a noi renderlo il migliore possibile. Fra le proposte migliorative che riteniamo necessarie, pensiamo agli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale; a un portale unico nazionale che raccolga in maniera trasparente qualsiasi tipo di incentivo pubblico, nessuno escluso, per porre davvero fine al mercato dell’intermediazione e permettere l’accesso a tutte le imprese, comprese quelle più piccole e meno strutturate; e riteniamo molto importante che venga inserito come requisito premiante la certificazione della parità di genere, perché il nostro Paese non riuscirà mai a esprimere tutto il suo potenziale fino a quando non ci sarà una parità reale di occupazione, di ruoli e di stipendi”, conclude Basso.


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