“Più si avvicinano le elezioni europee più il governo sembra allontanarsi dall’Europa. Anche in tema di intelligenza artificiale. L’Europa, attraverso l’AI Act, si è dotata di un ambizioso regolamento che dovrà normare l’intelligenza artificiale, prevedendo anche un organo vigilante stabilito da ogni paese che ne monitori l’evoluzione, l’uso etico e le politiche ad esso relative. Vogliamo ribadire come questo organo vigilante, per operare efficacemente, deve godere di una piena autonomia, che consenta di valutare le implicazioni etiche, sociali e giuridiche dell’IA senza vincoli o pressioni politiche, come ha sollevato anche il Garante della Privacy”. Lo dicono i parlamentari Pd Anna Ascani, Lorenzo Basso, Andrea Casu e Antonio Nicita.

“La scelta di affidare la vigilanza sulle politiche di intelligenza artificiale a un organismo indipendente – proseguono i parlamentari dem – non è dettata da sfiducia nelle capacità delle agenzie governative, ma dalla consapevolezza dell’incapacità del governo: una tecnologia così pervasiva e potente non può essere lasciata agli interessi politici del momento, soprattutto quando impatta sui diritti dei cittadini, in ambiti critici quali la sicurezza e la salute. Essendo un tema molto delicato, auspichiamo che il Governo, oltre a fare eventi senza presentare niente, voglia confrontarsi con il Parlamento non solo riguardo all’organo vigilante, ma anche sulle altre proposte che il Partito Democratico ha già presentato per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale: troverebbe delle soluzioni concrete ed efficaci che darebbero finalmente forma al vuoto della propaganda immaginifica e davvero artificiale della Presidente del Consiglio e del sottosegretario Butti”.


Ne Parlano