La segnalazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato del 21/06/2023 lascia sgomenti.
L’Autorità continua nella sua crociata contro l’articolo 16, commi 4 bis e 4 ter, della legge 84/1994, come modificata dall’articolo199 bis del decreto legge 34/2020 in materia di autoproduzione.
La norma nasce per tutelare le imprese italiane che operano nei porti, sottoposte alla tassazione e alla contribuzione ordinaria come tutte le imprese italiane. L’AGCM insiste invece per consentire ai vettori marittimi di svolgere le operazioni portuali col personale imbarcato sulla nave. L’Autorità sembra non sapere che le imprese armatoriali hanno trattamenti fiscali e contributivi di vantaggio rispetto alla generalità delle imprese nazionali, in base alle norme sul Registro internazionale e sulla Tonnage tax. Eppure l’AGCM insiste per favorire queste imprese a danno di tutte le aziende italiane operanti nei porti.
Colpisce ancor di più che in una fase di fortissima concentrazione della proprietà dei terminals portuali e di accentuata integrazione verticale della filiera logistica, l’AGCM continui a mettere sotto lente di ingrandimento una norma che rappresenta un valore irrisorio rispetto alle poste in gioco degli interessi nazionali”. Così i parlamentari del Pd Lorenzo Basso e Valentina Ghio.


Ne Parlano