“Siamo d’accordo che lo spazio sia la vera frontiera ma in questo provvedimento non sembra esserci consapevolezza di questo”. Lo ha detto in aula il senatore del PD Lorenzo Basso, che ha aggiunto: “Il problema non è Musk le cui vicende riguardano principalmente gli Stati Uniti, il punto è se sia legittimo che sia affidato a un privato la possibilità di condizionare la nostra politica”.
“Un contratto con un privato fuori dalla giurisdizione europea – ha proseguito il parlamentare dem – non dà garanzia a uno Stato. Per questo, questioni strategiche così rilevanti come quelle che discutiamo oggi devono essere affidate ad aziende europee che seguono le nostre norme, questo è il tema vero. Perché non è stata inserita la golden power? Perché non si è detto in modo chiaro che si deve dare priorità alle nostre aziende e a quelle europee? Inseriamo allora all’interno del provvedimento – ha detto ancora il senatore PD – garanzie in questo senso, se vogliamo, garantire i diritti dei cittadini europei. Pensiamo solo ai dati sensibili personali a disposizione di social network che non rispondono alle nostre leggi”.
“Non sono state accettate neanche le proposte di modifica da parte di imprese del settore nostro settore nazionale. È così che vogliamo creare una filiera italiana? Dalla maggioranza vengono solo ordini del giorno per modificare le norme che vuole approvare. Ma non è con queste contraddizioni che si crea certezza per un’economia dello spazio che il PD ritiene fondamentale. Come possiamo salvaguardare i diritti dei cittadini italiani ed europei se non abbiamo aziende italiane ed europee che veicolano i loro dati? A questa domanda il provvedimento sullo spazio non dà nessuna risposta”, ha concluso Basso.
Giovanni Orfei


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