“L’abolizione dell’Osservatorio sul gioco d’azzardo, decisa con l’ultima Legge di Bilancio, è un grave errore che rischia di compromettere il monitoraggio di un fenomeno che ha enormi ripercussioni sociali, economiche e sanitarie. Serve un intervento immediato del governo durante i lavori di conversione del decreto Milleproroghe per garantire continuità all’azione di controllo e prevenzione, oggi fortemente indebolita dalla soppressione dell’Osservatorio. L’Osservatorio resti operativo almeno fino alla piena istituzione del nuovo organismo, per assicurare trasparenza, continuità nei finanziamenti regionali e un efficace contrasto alle dipendenze”. Lo dice il senatore del Pd Lorenzo Basso, a margine del convegno “Gioco legale: serve una riforma”, organizzato dall’onorevole Stefano Vaccari presso la Camera dei Deputati.
Richiamando l’intervento di Filippo Torrigiani, consulente della Commissione parlamentare antimafia, il senatore Basso ha sottolineato la necessità di regole più stringenti e un rafforzamento dei controlli: “Le mafie trovano nel gioco d’azzardo uno dei canali privilegiati per il riciclaggio di denaro. Senza una vigilanza adeguata, il rischio è che il confine tra gioco legale e illegale diventi sempre più labile. Il governo non può ignorare questo allarme”.
Durante il convegno, è emersa con forza la necessità di rafforzare il sistema di prevenzione e cura delle dipendenze e di garantire trasparenza nelle scelte politiche, evitando commistioni pericolose tra interessi economici e regolamentazione, come evidenziato dagli interventi di Denise Amerini (Mettiamoci in Gioco) e Giulia Migneco (Avviso Pubblico).
Il Senatore Lorenzo Basso (Pd), alla luce di questi interventi e dell’appello dell’esperto Maurizio Fiasco, chiede al governo di intervenire nel Milleproroghe per mitigare gli effetti negativi dovuti alla soppressione dell’Osservatorio sull’azzardo.
“L’abolizione dell’Osservatorio – ha continuato Basso – crea un pericoloso vuoto amministrativo che rischia di compromettere il monitoraggio del fenomeno e la continuità dei programmi di prevenzione. Il governo deve almeno garantire una transizione ordinata e un sistema di controllo indipendente, escludendo conflitti di interesse e tutelando la sanità pubblica”.


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