“Noi abbiamo messo i nostri paletti: il Comitato etico dovrebbe essere dislocato sul territorio e non centralizzato, le cure palliative non possono diventare un trattamento sanitario obbligatorio e,
come dice la sentenza della Corte costituzionale, ci vuole un ruolo di supervisione e di controllo del Servizio sanitario nazionale”. Lo ha detto il senatore del Pd, Alfredo Bazoli, a margine dei lavori del Comitato ristretto sul fine vita.

“La notizia è che, dopo 6 mesi, ancora non c’è un testo. La presidente Buongiorno può dire il contrario, ma in realtà la maggioranza non è stata e non è ancora in grado di proporre alcun testo. Noi abbiamo messo una serie di paletti insuperabili. Per prima cosa la supervisione e il controllo sul fine vita deve spettare al Servizio sanitario nazionale, non può esserci la privatizzazione delle procedure e quindi la presenza del mercato. In secondo luogo non ci piace il Comitato etico nazionale, serve semmai un Comitato clinico diffuso, lo Stato non può trasformarsi nel censore e nel decisore dei destini dei singoli individui. In ultimo, le cure palliative devono essere messe a disposizione, ma non possono diventare un trattamento sanitario obbligatorio”. Lo dice il senatore Alfredo Bazoli, capogruppo del Pd nella Commissione Giustizia.


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