“La sentenza della Corte Costituzionale oggi sul fine vita conferma i principi che furono da essa stabiliti nel 2019, pur contenendo importanti e ragionevoli precisazioni sul requisito dei trattamenti di sostegno vitale che era oggetto di valutazione. La conferma di quei principi costituisce altresì una autorevolissima conferma dell’impianto della legge a mia prima firma e sostenuta dal Partito Democratico, che disciplina il suicidio assistito proprio tenendo fermi quei principi”. Lo dice il senatore Alfredo Bazoli, capogruppo del Pd nella Commissione Giustizia. “Proprio perciò – prosegue Bazoli – risulta ancora più inaccettabile l’inerzia con la quale stanno esaminando il testo le commissioni competenti del Senato, che hanno fatto 2 audizioni in 4 mesi. Il suicidio assistito è già diritto vivente, è dovere del legislatore intervenire per dargli una cornice normativa che garantisca procedure di verifica rigorose, uniformità di trattamento e uguaglianza di condizioni di accesso”.
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