“Il giudice di pace è un giudice
dimenticato dalla politica e dall’attenzione mediatica, ma è un
giudice che anche per effetto della riforma Cartabia della scorsa
legislatura oggi ha una competenza molto rilevante, se si pensa
che un terzo delle cause iscritte a ruolo nel 2023 sono state
iscritte al giudice di pace e il 40% dei provvedimenti monitori
cioè sostanzialmente i decreti ingiuntivi oggi passano dal
giudice di pace. Purtroppo però il giudice di pace ha questo
limite, che non conta ai fini del calcolo dei tempi di durata dei
giudizi rilevanti per il PNRR”. Lo ha detto Alfredo Bazoli,
senatore e capogruppo del Pd in commissione Giustizia al Senato,
intervenendo nella conferenza stampa del Pd ‘La giustizia non
giusta. Giudici di pace e processo telematico’, assieme alla
deputata e responsabile nazionale giustizia del Partito
democratico, Debora Serracchiani, al capogruppo in commissione
Giustizia Camera, Federico Gianassi e al senatore e capogruppo Pd
in commissione Antimafia, Walter Verini.

“Da mesi i dirigenti degli uffici e l’avvocatura ci stanno
dicendo che il sistema del giudice di pace sta collassando per le
scoperture di organico spaventose e questa situazione si sta
aggravando sempre di più. C’è una carenza di organico spaventosa
anche negli uffici amministrativi del giudice di pace”, ha
aggiunto.

“È una condizione di emergenza che non stiamo segnalando solo noi
del partito democratico ma i dirigenti degli uffici e tutta
l’avvocatura e i funzionari amministrativi, che da tempo stanno
lanciando un grido d’allarme nella totale distrazione e
disattenzione del governo”, ha concluso.


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