“Gli amici italiani di Orban spieghino al ministro degli esteri ungherese in visita in Italia che nessuno considera la Salis “una martire”, ma che semplicemente pretendiamo un trattamento dignitoso, non degradante e in linea con i principi di diritto per una persona in custodia cautelare, che non si tratta come un animale in catene. E gli spieghi anche che per la nostra cultura garantista è inaccettabile sentire un ministro che si permette di auspicare la condanna di una persona in attesa di giudizio, interferendo pesantemente con l’autonomia della magistratura del suo paese. Una manifestazione di cultura illiberale che preoccupa anche in vista del processo alla Salis, e che spero venga fermamente contestata dal governo italiano”. Lo dichiara il sen. Alfredo Bazoli, vicepresidente del gruppo Pd.


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