“Invitiamo caldamente il governo a ripensare la sua decisione sul regime delle telefonate per i detenuti, rendendo stabile la condizione che si è creata durante il Covid”. Lo dice il senatore Alfredo Bazoli, capogruppo del Pd nella Commissione Giustizia, che è intervenuto nell’Aula del Senato nel corso del question time.

“Nel periodo del Covid, derogando al regime di normalità – ha spiegato Bazoli – è stato consentito alle persone in detenzione di chiamare al telefono i famigliari una volta al giorno, invece che una volta a settimana. Questa condizione è durata per due anni, non ha dato alcun problema e ha consentito di abbassare la tensione interna ai penitenziari. Per questo le norme sono state prorogate continuamente, finché da ultimo il governo ha deciso di non prorogarle, affidando ai direttori dei penitenziari ampia libertà di valutare come e quando consentire ai detenuti di chiamare più di una volta a settimana. Oggi il governo in Aula ha confermato questa posizione, che espone i detenuti a una grande discrezionalità in una situazione a macchia di leopardo sul territorio nazionale, a condizioni afflittive e difficili e i penitenziari alla tensione. Per questo noi chiediamo all’Esecutivo di ripensarci e di rendere stabile il regime di una telefonata al giorno, misura che ha funzionato, che non comporta costi aggiuntivi e che consente di prevenire lo stress emotivo spesso alla radice di esasperazioni e rivolte nelle carceri”.


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