“La legge sul Cyberbullismo approvata oggi in Senato, che prevede di estendere la legge 71 del 2017 fortemente voluta dalla nostra senatrice Elena Ferrara, ai fenomeni di bullismo, è un passaggio importante. Il disagio minorile si esprime anche con una violenza che dalla dimensione immateriale della rete e dei social si concretizza sul piano materiale, sfociando spesso in violenza di gruppo. L’attuale provvedimento cerca quindi di rispondere alla complessità della situazione partendo dalla prevenzione e dall’educazione a differenza dello sventurato decreto Caivano che puntava esclusivamente sulla parte repressiva, con conseguenze pesanti su penitenziari minorili: dati alla mano la detenzione produce fenomeni criminogeni e non aiuta il recupero del minore. Il tribunale dei minorenni ora può intervenire prima dell’erogazione delle misure coercitive con un procedimento di affidamento dei minori ai servizi sociali per seguire un percorso educativo, per la crescita emotiva dei minori. Ci sono però due aspetti, da correggere. Il primo è aver cancellato il coordinamento pedagogico per le scuole coinvolte nel percorso di inserimento. Il secondo, l’eliminazione della necessità che il tribunale dei minorenni, prima di concludere il percorso di recupero, senta il minore e i genitori”. Così il senatore Alfredo Bazoli capogruppo Pd in commissione Giustizia intervenendo nell’aula di Palazzo Madama.


Ne Parlano