“La seduta di oggi pomeriggio è andata molto male.
Di fatto la maggioranza ci sta prendendo in
giro. Non vogliono ridurre il numero di audizioni, né mettere a
punto un calendario dei lavori che preveda tempi d’esame
ragionevoli. Per questo ddl sul fine vita che è atteso in Aula
il 17 settembre, insomma, stanno prendendo tempo, violando, non
solo quello che hanno detto la Corte Costituzionale e la Cei, ma
anche il Regolamento del Senato che prevede un esame vero e
approfondito dei provvedimenti presentati da un terzo dei
senatori”. A dichiararlo, conversando con i cronisti al termine
della riunione delle Commissioni Giustizia e Affari Sociali di
Palazzo Madama è il capogruppo del Pd in II Commissione Alfredo
Bazoli che è anche firmatario del testo sul fine vita.
“La verità – prosegue – è che non vogliono discutere affatto
di questo tema. Nonostante le aperture, a voce, di alcuni
parlamentari del centrodestra, alla fine si stanno tirando tutti
indietro. E’ chiaro che hanno ricevuto l’ordine di scuderia di
non andare avanti con l’esame del testo. Ed è una cosa molto
grave anche perché di fatto così le commissioni si mostrano
inadempienti”. “Il testo dovrebbe essere esaminato il 17 in Aula
– sottolinea – ma probabilmente slitterà perché in Commissione
non si è riusciti ancora a far nulla” e ci sono state almeno 90
richieste di audizioni. Numero che “non intendono ridurre”. “Ed
è davvero incredibile”, commenta Bazoli, “perché così facendo
calpestano ogni regola parlamentare, ignorando, tra l’altro,
anche i pronunciamenti della Consulta e della Cei”.
E infatti, secondo quanto si apprende da fonti del
centrodestra, l’idea è quella di fare audizioni ogni martedì
mattina per “esaurire tutte uelle previste entro il 30
novembre”. E il presidente della Commissione Affari Sociali
Francesco Zaffini (FDI), che già non si era presentato alla
riunione delle commissioni di questa mattina, dovrebbe “andare
in Aula a dire che c’è necessità di più tempo per esaminare il
testo”.