“Abbiamo seguito il provvedimento in Commissione con spirito laico, anche se è uscito dalla Commissione pasticciato dal punto di vista tecnico e giuridico. Noi siamo favorevoli a una sanzione adeguata, tanto che la legge contro i reati per chi danneggia il patrimonio culturali porta il nome di due ministri Pd, Orlando e Franceschini. Quando la presidente ha detto se fosse necessario questo intervento normativo, la nostra considerazione è che è discutibile perché non introduce nuove condotte, non c’è un vuoto normativo per sanzionare queste condotte. La legge Orlando Franceschini già prevede sanzioni e il ddl in questione le riscrive uguali identiche a come sono scritte nel codice penale, introducendo anche una sanzione amministrativa. Questo modo di legiferare è molto discutibile perché se una stessa condotta è punita dal punto di vista penale e amministrativo può creare un cortocircuito. Non bisognava duplicare le sanzioni ma completare il quadro della legge Franceschini Orlando, introducendo tutti quei beni funzionali alla conservazione che oggi non sono coperti dalle sanzioni previste dal codice penale. Noi riteniamo che le sanzioni devono essere ridotte. Non è che oggi chi imbratta non è tenuto a pagare, perché si paga sempre, ma abbiamo fatto emendamenti per ridurre sanzioni e renderle ragionevoli. In particolare, un emendamento volto ad introdurre il principio per cui chi ha messo in atto la condotta vandalica, chi ha imbrattato deve ripristinare il bene, deve riportarlo a come era prima, e in questo caso la sanzione va ridotta.” Così il senatore del Pd Alfredo Bazoli intervenendo in aula sul ddl Beni culturali che introduce ‘disposizioni sanzionatorie in materie di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali e paesaggistici”


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